Sfratto per la principessa: il giudice ha ordinato a Rita Boncompagni Ludovisi di lasciare il Casino dell’Aurora, una villa da mezzo miliardo.
Ha fatto molto scalpore la notizia che ha coinvolto Rita Boncompagni Lodovisi, la quale è stata intimata dal giudice di lasciare il Casino dell’Aurora, la villa da mezzo miliardo in cui vive da dopo la morte del marito, il principe Nicolò Boncompagni Ludovisi.
Nel frattempo, però, la principessa si appella al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dato che all’interno del palazzo seicentesco si trova l’unico affresco di Caravaggio. Ecco che cosa sta succedendo.
Nell’ultimo periodo si è molto sentito parlare della notizia circa lo sfratto di Rita Boncompagni Ludovisi dal Casino dell’Aurora. Il giudice, di fatto, le avrebbe ordinato di lasciare la villa nell’attesa che questa venga venduta all’asta. Il prezzo del palazzo seicentesco, che ospita l’unico affresco di Caravaggio, è stato stimato inizialmente sul mezzo miliardo di euro, ma dopo le prime aste rimaste pressoché deserte la cifra è scesa a 142 milioni. Ad ogni modo, all’origine di quanto accaduto ci sarebbe un’eredità contesa. Al momento della sua morte avvenuta nel 2018, il principe Nicolò Boncompagni lascia metà del suo patrimonio alla moglie Rita, insieme al diritto di abitare per il resto della sua vita a Villa Aurora.
Tuttavia agli eredi del principe, Francesco, Ignazio e Bante, nati dal precedente matrimonio, spettano metà dei proventi in caso di vendita del palazzo seicentesco. Pertanto, contestano alla moglie del defunto padre il diritto di vivere al suo interno. Inoltre, nel 2022, il tribunale ha disposto che l’edificio fosse venduto all’asta per questioni di tasse e di debiti. Ad ogni modo, almeno in teoria, la principessa Rita Boncompagni Ludovisi avrebbe comunque il diritto di continuare a rimanere a Villa Aurora fino al momento della vendita. Nella pratica, però, lo sfratto sarebbe arrivato dal tribunale di Roma perché la principessa “non ha adeguatamente mantenuto e tutelato il compendio in uno stato di buona conservazione”. La prova sarebbe un pezzo di marmo crollato da uno dei muri esterni dell’edificio.
La principessa Rita Boncompagni Ludovisi, a tal proposito, si sarebbe difesa spiegando che avendo il muro esterno 138 anni era inevitabile che potesse crollare. “Nessuno ha controllato perché quel pezzo si è staccato eppure la giudice ha deciso che è colpa mia” ha dichiarato la principessa.
Ma non è tutto, perché all’origine dello sfratto ci sarebbero anche dei tour non autorizzati tenutisi all’interno della villa. E mentre i suoi legali preparano l’appello, la donna si è rivolta direttamente al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Per favore, venga a visitare la villa, ho bisogno del suo aiuto”.
Articolo di Veronica Elia
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