Secondo The Ring è all’ottavo posto tra i migliori pesi massimi di sempre. Ma al suo cospetto sfigura persino lui…
Considerato come uno dei pesi massimi più forti degli anni ’80 e’ 90. Ma al suo cospetto, anche lui non può affatto competere. Dagli archivi spunta una foto inedita che ritrae Evander Holyfield accanto a una vera e propria leggenda.
Capace di diventare campione del mondo sia nel massimi leggeri che nei pesi massimi rispettivamente nel 1988 e 1990. Fu l’unico pugile che riuscì a vincere 2 volte contro Mike Tyson. La sua sfida con Riddick Bowe, costituita da 3 incontri, è una delle più ricordate e leggendarie nella storia della boxe.
Ma, ovviamente, tutti noi lo ricordiamo per altri incontri. Il 9 novembre 1996 si confrontò infatti con un’altra leggenda della boxe, Mike Tyson, per una sfida attesa già nel 1991 ma saltata a causa delle vicende giudiziarie di Iron Mike. La vittoria arrise a Holyfield, per un knock-out tecnico all’undicesima ripresa. Ancor più ricordata la rivincita del 28 giugno 1997 che assunse contorni grotteschi: Tyson fu squalificato al terzo round, dopo aver morso a sangue l’orecchio di Holyfield.
Secondo The Ring è all’ottavo posto tra i migliori pesi massimi di sempre. Nel 2017 è stato introdotto nella International Boxing Hall of Fame.
Due giganti a confronto
Al suo cospetto, però, anche Holyfield deve cedere il passo. Dagli archivi, infatti, spunta una foto inedita che lo ritrae insieme al più grande di sempre. Il simbolo della boxe, un esempio e un modello per chiunque si sia approcciato a questa disciplina: Muhammad Alì.
Alì è considerato in maniera unanime il pugile più forte della storia della boxe. La sua figura, peraltro, da sempre è riuscita a travalicare i confini del ring, diventando un simbolo sociale, soprattutto nella lotta al razzismo. Sulla sua figura è stato anche realizzato un film, interpretato da Will Smith.
È l’unico peso massimo a essere stato campione lineare per tre occasioni: nel 1964, 1974 e infine nel 1978. Tra il 25 febbraio e il 19 settembre 1964 fu inoltre campione indiscusso della divisione. Nella sua carriera ha disputato 56 incontri, di cui 37 vinti per KO. Solo 5 le sconfitte, di cui una per KO.
Nel 1984 gli fu diagnosticata la sindrome di Parkinson, attribuita alla sua professione e che lo portò a un graduale declino fisico nel corso dei decenni successivi. Malgrado tali disagi, anche dopo il suo ritiro dal mondo sportivo, Ali rimase impegnato in numerose azioni umanitarie, sino alla morte avvenuta il 3 giugno 2016.