Le intense parole del popolare artista: “Ricordo tutto di quell’ evento storico. Seduto con la mano sul mento fissavo…”
Ci sono incontri, eventi, che nell’arco della nostra esistenza hanno un peso incredibile. Che ci segnano, che ci cambiano, che ci modificano. E che, quindi, riusciamo a ricordare con nitidezza, anche dopo numerosi decenni. E’ il caso di Carlo Verdone, che ha affidato ai social una riflessione inedita sul proprio percorso culturale e di vita.
Oggi 71enne, infatti, Carlo Verdone guarda al passato e non può che essere soddisfatto per la sua straordinaria carriera, peraltro tuttora in corso. Negli ultimi mesi, infatti, ha raccolto un enorme successo con la serie “Vita da Carlo”. Nella maggior parte dei suoi successi, Verdone, infatti, è sia regista che attore protagonista. Tra i titoli di maggiore impatto nell’immaginario collettivo, non possiamo non menzionare “Un sacco bello”, “Bianco, rosso e Verdone”, “Borotalco”, “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”, “Viaggi di nozze”, “Sono pazzo di Iris Blond”, “Gallo cedrone”.
Con lui, alcune delle attrici più ricercate del panorama italiano: da Claudia Gerini (sua vera e propria musa) a Margherita Buy e Asia Argento. Per lui anche un ruolo molto importante nel film di Paolo Sorrentino, “La grande bellezza”, vincitore agli Oscar nel 2013.
Carlo Verdone si è formato professionalmente sotto l’ala protettiva del grande Sergio Leone. Il celebre regista della “Trilogia del dollaro”, che lanciò sulla scena internazionale un attore del calibro di Clint Eastwood. Ma anche l’autore di quel capolavoro chiamato “C’era una volta in America”.
Quella serata che cambiò la vita di Carlo Verdone
Assai spesso nei suoi film Verdone ha ironizzato sulle sue fisime. Sulla psicanalisi cui si è sottoposto. Da “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” a “Perdiamoci di vista”, fino a “Ma che colpa abbiamo noi”. E anche nel recente successo “Vita da Carlo”. Tutte problematiche da cui è riuscito sempre a risalire.
Ma la sua profondità, la sua sensibilità, traspaiono non solo dai suoi lavori, ma anche dalla sua attività sui social, dove Verdone non manca di condividere con noi riflessioni, a volte agrodolci. Come quella che vi proponiamo oggi. L’attore e regista pubblica una foto scattata al cine-teatro Adriano di Roma. E’ il lontanissimo 28 giugno 1965. E sull’ultimo palco c’è un ragazzetto seduto con il padre dietro.
Eccole le serate che ti cambiano la vita. Quel ragazzetto, altri non è se non Carlo Verdone allo spettacolo dei Beatles della domenica sera. La loro ultima esibizione romana. Una foto che appartiene al libro fotografico di Alberto Durazzi e Marco Crescenzi dal titolo “Beatles 50 da Liverpool a Roma”.
Scrive Verdone a commento dell’immagine di ricordare perfettamente quell’ evento storico. Fissava quelli che lui definisce “quattro geni che stavano sotto a noi”. L’emozione lo aveva “completamente rimbambito” mentre suo padre in giacca e cravatta assisteva soddisfatto alla sua felicità, che era più interiore che plateale. Ricorda le urla delle ragazze coprivano le canzoni e una schifata Anna Magnani, che avevo accompagnato il figlio Luca, che guardava esterrefatta una gioventù che per lei era solo isterica.
Un ricordo indelebile per l’artista, che ancora oggi ringrazia il padre per la grande opportunità: “E mando ancora un “vaffa” a quell’ imbecille che sull’ ultima canzone salì sul palco per rubare il berretto a John Lennon. Col risultato che li fece scappare interrompendo il concerto. Tanto che dal palco accanto un coattone urlò: ” C’è sempre no str….zo che esce de casa pe’ rovina’ tutto! A str….ooooo!!!!!”
Questa foto sfocata comunque fa parte dei miei tempi migliori. Musica, felicità e condivisione”.