Non accenna a diminuire il favore del pubblico nei confronti del commissario di Vigata. Ma sullo sfondo c’è davvero qualcosa di straordinario.
È da poco tornato in video per l’ennesima replica il commissario inventato da Andrea Camilleri. Le puntate sono state restaurate, così come accade alle opere d’arte, perché di arte si tratta. Storia scritte con perizia ed ingegno, sceneggiature curate, protagonisti all’altezza, regia e fotografia ad altissimi livelli. Se poi ci si aggiunge che è uno dei prodotti televisivi italiani che ha avuto uno straordinario successo all’estero, la ragione di questa operazione appare chiara.
Un successo che non accenna a diminuire
La serie tornata in onda proprio a settembre con l’episodio Il ladro di merendine ha incassato il solito “pienone” in un testa a testa con la partita Rangers-Napoli. Di solito contro le partite, i maghi dei palinsesti televisivi hanno due scelte o “scatenano l’inferno” schierando nell’agone televisivo le migliori corazzate o, certi che la sconfitta sia inevitabile, si ritirano in buon ordine, mandando in onda roba poco appetibile o quantomeno sacrificabile.
Il nostro Salvo Montalbano, a vent’anni dalla prima puntata, continua ad essere un avversario temibile ed ostico, con un pubblico di appassionati che lo guarda anche in replica per il piacere di rivederlo in azione. Dalla sua terrazza a Marinella, il commissario non teme le invasioni “barbariche” di serie con troni ferrei, eserciti di draghi, elfi e nani.
I protagonisti sullo sfondo
E se i personaggi sono una cospicua parte del successo della serie, nulla avrebbe la stessa allure senza quelli celati nello sfondo, i suoi luoghi, la Sicilia di Montalbano.
Partiamo da Vigata. La cittadina del commissario altro non è che la trasfigurazione della città di Andrea Camilleri. Gli splendidi panorami, le location, sono in realtà stati prestati alla fiction dalle città di Modica, Ragusa Ibla e Scicli.
La casa di Marinella esiste davvero, si trova a Punta Secca, una frazione di Santa Croce Camerina. Nello stesso luogo si trova il ristorante dove Salvo assapora i suoi piatti di pesce, rigorosamente in silenzio. Se volete vivere un’esperienza in total-Montalbano-style, sappiate che la casa è un bed and breakfast.
Per “impersonare” il commissariato, il regno di Catarella e suo teatro di scontro personale con le porte, è stato scelto il palazzo del Comune di Scicli. L’imponente villa del capo della cosca dei Sinagra, Balduccio, altro non è che il Castello di Donnafugata, antica dimora nobiliare circondata dalla campagna ragusana.
Nulla sarebbe stato lo stesso per Montalbano senza questi luoghi evocativi e carichi di fascino.