La nota conduttrice, figlia di Adriano Celentano e Claudia Mori, è finita al centro di uno scontro giudiziario diventato un vero incubo. Ecco cosa è successo.
Nata a Milano nel 1965, Rosita Celentano è la primogenita di una delle coppie di artisti più celebri degli ultimi anni: Adriano Celentano e Claudia Mori. I suoi fratelli minori sono Giacomo e Rosalinda.
Ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo da bambina. A soli dieci anni ha debuttato come attrice recitando accanto ai genitori nel film “Yuppi du”. Dopo aver tentato la carriera di cantante si è affermata sul piccolo schermo come conduttrice.
La popolarità in televisione
Nel 1995 è stata scelta per presentare la trasmissione musicale “La canzone del cuore” alla quale ha fatto seguito la conduzione di diversi programmi tra cui “La domenica del villaggio” e “Sette per uno”.
La consacrazione è arrivata grazie alla partecipazione a trasmissioni di successo come “Dominica In” e “Domenica Cinque” . Inoltre nel 2015 ha debuttato sul palco teatrale nella commedia “Qualche volta scappano”.
Rosita è finita al centro di un’accesa polemica proprio mentre si trovava negli studi di “Domenica Cinque” in qualità di opinionista. A partire da quel momento per la conduttrice ha avuto inizio un vero incubo: le sue parole, infatti, l’hanno portata davanti alla Cassazione.
Lo scontro con Sara Varone
Tutto ha avuto inizio con una discussione tra Rosita e Matteo Guerra, volto televisivo conosciuto per la sua reputazione di “latin lover”. I due si sono scontrati nel corso di una puntata di “Domenica Cinque”, mentre si stava discutendo dell’ultima storia di Matteo con la showgirl Sara Tommasi.
Rosita non ha risparmiato il suo interlocutore e tantomeno le sue “amanti”, che ha definito “sciacquette”. La lista delle ragazze che hanno avuto una relazione con Matteo comprende anche la presentatrice Sara Varone.
Quest’ultima non è rimasta indifferente. Dopo aver sentito le parole di Rosita, l’ha minacciata pretendendo delle scuse che non ha mai ricevuto. Così ha deciso di procedere con una querela portando la questione sotto processo.
Era il 2009 quando Rosita è stata denunciata e, nel 2015, la conduttrice è stata condannata. A distanza di quasi dieci anni, però, la situazione si è ribaltata. I giudici della Cassazione hanno deciso di fare dietro front assolvendola.
“Il fatto non sussiste”: questa è la sentenza dei giudici che hanno ribaltato la condanna di primo grado, passando ad una di secondo. Rosita dovrà solamente pagare una multa per diffamazione di 600 euro.
Una scelta che non è certamente piaciuta all’avvocato di Sara Varone, Armando Fergola, che si è espresso al riguardo: “Mi domando, però, cosa succederebbe se al termine di un processo andato male, come avvocato, dessi a una giudice della sciacquetta?”.