Il comico, attore e regista, vittima di un “agguato” mentre era alla guida. Le conseguenze gli costeranno care.
Roberto Benigni, comico toscano classe 1952, riesce da sempre a farsi amare a livello internazionale per la sua inconfondibile e contagiosa allegria. La sua più grande passione fin da bambino è far ridere le persone, propensione che lo porterà ad esibirsi pubblicamente già in giovanissima età.
Negli anni Settanta comincia a dar forma al suo personaggio e a far crescere a dismisura la propria fama di comico. Aderisce a vari spettacoli di diverse compagnie teatrali e fa le sue prime apparizioni all’interno di programmi televisivi. Il 1980 è l’anno della notorietà: oltre a trovarsi sotto i riflettori della nota “L’altra domenica” di Renzo Arbore, viene scelto per condurre il Festival di Sanremo.
Dirigere spettacoli teatrali, arrivato a questo punto, non gli basta più. Roberto prende in mano la cinepresa e conduce la regia del film “Tu mi turbi”. Sul set conosce l’attrice Nicoletta Braschi, che sposa nel 1991. Da questo momento inoltre, la donna compare in tutte le pellicole dirette da Benigni.
Dopo aver segnato un record d’incassi con “Johnny Stecchino” nel ’90, nove anni dopo registra “La vita è bella” con cui vince il premio Oscar. Il film, acclamatissimo, solleva al contempo pesanti critiche per la freschezza e il sorriso con cui viene affrontato un tema come la deportazione nazista. Rimane tutt’ora indimenticabile l’immagine di Benigni che salta sulle poltroncine rosse della sala per arrivare a ritirare il premio!
“La vita è bella” viene incoronato anche al Festival di Cannes, e da questo momento la carriera di Roberto come regista diventa inarrestabile. Seguono film intramontabili per il cinema italiano, tra cui “Pinocchio” nel 2002 e “La tigre e la neve” nel 2005. Grazie a questa pellicola Benigni è di nuovo campione d’incassi.
“Nel mezzo del cammin della sua vita” Benigni si è visto costretto a interrompere la propria corsa. L’uomo che conosce tutti i canti della Divina Commedia a memoria, non ha ricordato altrettanto bene il codice della strada.
Qualche anno fa, nel 2016 Roberto Benigni ha effettuato un sorpasso contromano che gli è costato caro: il ritiro della patente. Imbottigliato nel traffico, ha cercato di superare le auto incolonnate in blocco con un sorpasso avventato: peccato che pochi metri più avanti ci fossero i vigili di Roma pronti a tendergli un “agguato”.
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