Tutti, ma proprio tutti ricordiamo il film che ha segnato un’epoca, con John Travolta, magrissimo e atletico nel suo completo con i pantaloni a zampa.
Prima di Grease, prima di essere il ragazzo col ciuffo che impazziva per Sandy, John Travolta ha incarnato il ragazzo della fine degli anni Settanta con la voglia di emergere: il mitico Tony Manero.
La febbre del sabato sera
Saturday Night Fever, questo il nome originale del film ha avuto il grande merito di lanciare John Travolta che da lì sarebbe divenuto una star. Il film aveva come scopo, in un certo senso, celebrare la disco music ed offrire uno spaccato della vita alla fine degli anni Settanta. Il ruolo della musica fu determinante per il successo del film. A parte i Bee Gees che ebbero un fortissimo rilancio, tutta una serie di gruppi ed artisti della disco ebbero grande visibilità. Basti pensare che la soundtrack vendette circa 41 milioni di copie in tutto il mondo e sarà superato solo da un altro capolavoro, Thriller di Michael Jackson. Il successo della colonna sonora continua ancora oggi, infatti è stabile al quarto posto nella classifica dei dischi di maggiore. Lo stesso film, dal 2010, fa parte della National Film Registry, che lo ha definito “storicamente e culturalmente significativo”.
La trama è incentrata sull’evoluzione di un ragazzo italo-americano, Tony Manero, interpretato da Travolta, che vive un’esistenza senza prospettiva. Lavora come commesso e il fine settimana vive attimi di celebrità, come uno dei migliori ballerina della discoteca del quartiere, l’Odissey 2001. Fa banda con i suoi amici italoamericani contro la banda dei portoricani. Dopo tutta una serie di vicende, Tony si rende conto che la sua vita in questo modo è sprecata e abbandona Brooklyn, gli amici e il vecchio lavoro per cercare un futuro migliore.
7&7
Tony e i suoi amici in discoteca non solo ballano e “rimorchiano” ragazze, come capita a tutti coloro che frequentano i locali capita anche di bere qualche cocktail. Il drink principe del film è qualcosa che non si vede più in giro, ma all’epoca era decisamente popolare, Il 7&7.
Tony ballava sulle note dei Tavares, dei Bee Gees e quando tornava a sedersi per riposarsi un po’, ordinava questo drink. Si tratta di un cocktail così composto: Una parte di American Whisky, tre parti di gazosa, peel di limone. Le origini del nome sono un po’ controverse, ma pare che derivi dai componenti usati per prepararlo: il 7 Crown Seagram’s, che all’epoca era il whisky più popolare negli Stati Uniti e la 7 Up, una gazosa molto di moda. Attenzione a berne troppo però, potreste andar via ballando…