Brutte notizie per Netflix e per i suoi abbonati. Mentre il numero delle iscrizioni diminuisce e la piattaforma registra un calo nei prezzi delle proprie quote, si sta discutendo riguardo ad un’importante novità che, però, sembra già aver suscitato diversi dubbi.
Nel corso degli anni le piattaforme dedicate allo streaming si sono fatte sempre più popolari e, tra queste, Netflix è stato l’apripista. Oggi continua ad essere in cima alla lista delle piattaforme più utilizzate ma, nell’ultimo periodo, l’azienda sta registrando un forte calo di iscrizioni.
Netflix, infatti, ha iniziato a soffrire per via della concorrenza di altre piattaforme, come Amazon Prime, Infinity+ e Disney+. Nonostante gli abbonamenti siano notevolmente aumentati durante il periodo di pandemia attualmente Netflix è stato colpito da una diminuzione del numero di abbonati che sta già portando a delle gravi conseguenze.
La cosiddetta “stay at home economy” sembra ormai giunta al capolinea e, nel mese di aprile, la società ha dichiarato di aver registrato un calo di 200 mila unità. La perdita più grande avuta in dieci anni che, secondo la società, è solo un’anteprima della drastica riduzione prevista per i prossimi mesi.
Il gruppo di Netflix, dall’inizio di quest’anno, ha perso il 70% della propria capitalizzazione di mercato. Il prezzo delle sue quote ha raggiunto i valori più bassi dal 2017 e l’azienda sta procedendo con delle terribili ondate di licenziamenti.
Lo scorso maggio sono stati tagliati 150 posti di lavoro, ai quali si sono aggiunti altri 300 nel mese di giugno. L’azienda sta vivendo una brutta crisi e, in questi giorni, ha annunciato un’importante novità per far fronte alle perdite.
Netflix è intenzionata a dare vita ad una partnership con Microsoft per le pubblicità. È previsto l’arrivo di un nuovo catalogo a partire dai primi mesi del 2023, con un prezzo di abbonamento più basso e con gli spot pubblicitari all’interno di serie e film.
Con questa iniziativa l’azienda intende lucrare sulle pubblicità. Così da evitare ulteriori tagli, nella speranza di attirare più abbonamenti vista la diminuzione dei prezzi. “Gli utenti potrebbero passare al livello più basso per aumentare il loro budget dedicato allo streaming e abbonarsi ad altri servizi” è stato affermato da Netflix.
L’azienda ha anche spiegato che il catalogo, al suo lancio, non avrà la stessa offerta di contenuti. Per il momento sappiamo che “la stragrande maggioranza di ciò che le persone guardano su Netflix sarà incluso nel livello di abbonamento supportato dalla pubblicità”, come affermato da Ted Sarandos, amministrato delegato di Netflix.
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