La casa nella prateria, e non solo: quando Micheal Landon “salvò” la figlia di Elvis Presley | Una storia tormentata

Michael Landon è noto a tutti come Charles Ingalls, l’uomo che ha creato la serie di più grande successo di sempre. Ma Michael Landon è stato molto altro nel mondo dello spettacolo. Una volta salvò la figlia di un altro mito, Elvis Presley. E fu un’avventura alquanto movimentata. 

Michael Landon è certamente il grande attore, regista, soggettista e produttore che ha creato la “Casa nella Prateria” e che ha dato il suo volto e il suo corpo a Charles Ingalls, il grande padre della serie. È stato Little Joe in Bonanza.

Priscilla Presley e Michael Landon: un inferno | Web Source
Priscilla Presley e Michael Landon: un inferno | Web Source

Ma Michael Landon è stato anche molto altro nel mondo dello spettacolo. E qualche volta anche qualcosa di molto diverso dal personaggio che abbiamo conosciuto nella “Prateria”. Ne sanno qualcosa, e lo hanno raccontato, alcuni personaggi di Hollywood che hanno incrociato sul lavoro la possente personalità di Landon. 

Quando Michael Landon salvò la figlia di Elvis Presley

Nel 1984 Michael Landon aveva già concluso la sua esperienza nella “Prateria” e stava cercando nuove strade.

Landon e la Presley sul set: un'avventura complicata | Web Source
Landon e la Presley sul set: un’avventura complicata | Web Source

Era un attore notissimo e amatissimo e anche un produttore di successo. Decise di unire ancora una volta le due cose per realizzare un film in cui il suo fisico scultoreo e il suo carattere avrebbero avuto il giusto risalto. Il risultato fu un film di avventura in cui Landon avrebbe interpretato la parte di un fascinoso giornalista impegnato a salvare una splendida ragazza (e spia) dall’inferno della Cambogia.Come protagonista femminile fu scelta Melissa Presley, figlia del grande Elvis, mentre al ruolo di regista fu chiamato Ian Bartlett

Una storia tormentata: l’inferno dentro e fuori

L’avventurosa storia del film è basata su una storia vera ed è piuttosto avvincente. Il problema fu la sua realizzazione.

La locandina del film, che in Italia diventò "fuga dall'inferno" | Web Source
La locandina del film, che in Italia diventò “fuga dall’inferno” | Web Source

Non solo Michael Landon e il regista Ian Bartlett non si presero per niente, ma le conseguenze dei loro continui scontri resero un inferno anche il set, e non solo la storia. Ne subì le conseguenze anche Melissa Presley, corteggiata e salvata nella pellicola, ma sbertucciata sul lavoro da un Michael Landon alquanto irritato e irritabile, che le rimproverava soprattutto i lunghi tempi passati a sistemarsi i capelli con i parrucchieri di scena. Con Melissa Presley Landon fece la pace, e seppe farsi perdonare accostandosi a lei con la sua classica galanteria durante il party di fine riprese.

Con il regista Bartlett resto invece una durevole inimicizia, che Bartlett rinsaldò in interviste successive, dichiarando che Michael Landon non assomigliava per niente al personaggio di Charles Ingalls: “è il più grande bugiardo che abbia mai conosciuto nello show business”.

Landon si scompose molto poco: “stavo solo cercando di fare il mio lavoro”. Conosceva il lavoro di produttore, e anche quello di regista. Aveva il compito di dare al film la sua impronta ma Bartlett, testardamente, resisteva a qualsiasi suggerimento. Salvare Melissa Presley da questo scontro fu più difficile che tirarla fuori dalle giungle del Laos. Ma Michael Landon non si arrendeva facilmente, e riuscì anche in questo compito, alla fine.

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