Fortunatamente i tempi cambiano e le donne non sono più relegate a ruoli da belle statuine, belle, in attesa di principe azzurro/salvatore. Molto tempo ci è voluto. Ma c’è un’eroina dei fumetti che ha precorso i tempi.
È stata l’eroina di una generazione di bambine, bambine che odiavano il rosa, le trine e i merletti e che si identificavano con questa ragazza abile con la spada.
Il vero titolo della serie animata che noi abbiamo sempre chiamato Lady Oscar è proprio Berusaiyu no bara, traslitterazione dal giapponese ベルサイユのばら che significa letteralmente Le rose di Versailles.
Nato come manga shojo (cioè per ragazze), disegnato da una donna, Riyoko Ikeda, è apparso per la prima volta sulla rivista Margaret nel lontano 1972. La vicenda è (molto) liberamente ispirata alla vita dell’ultima regina di Francia, Marie Antoinette e alle sue vicende, così come descritte nel libro biografico Maria Antonietta – Una vita involontariamente eroica scritto nel 1932 da Stefan Zweig.
Gli editori del manga non erano troppo convinti del soggetto, pensavano che una vicenda storica, per di più tragica, non avrebbe incontrato il favore del pubblico. Ikeda dovette combattere per fare passare l’idea.
In Italia arriva con il titolo Lady Oscar, mediato da un film francese che aveva come protagonista la nostra eroina.
Ambientata durante le fasi antecedenti alla Rivoluzione francese, nella storia ci sono tutti i personaggi tipici, la bella fanciulla travolta dagli eventi, Maria Antonietta; la sua antagonista, la perfida e falsa Contessa di Polignac; altre figure di contorno sono le nobili che usano la loro bellezza per tornaconto, Madame du Barry e Jeanne de Valois; ed infine lei, l’eroina senza macchia e senza paura, forte e decisa, Oscar Françoise de Jarjayes.
Tutti i personaggi finora nominati sono realmente esistiti, certo nel manga sono romanzati; l’unico totalmente inventato è proprio Lady Oscar.
Il titolo giapponese Le rose di Versailles è presto spiegato, ogni donna della storia è simboleggiata da una rosa: la regina, per esempio, è la rosa rossa, mentre la nostra protagonista è la rosa bianca.
Gli uomini, per una volta, ricoprono i ruoli che si solito spettavano alle donne, sono l’oggetto dell’amore e dell’attenzione delle protagoniste o poco più. Oscar rifiuta di vivere all’ombra di un uomo. Sceglie la libertà di essere sé stessa anche se questo vuol dire rinunciare ad avere una famiglia sua. Combatte per i suoi ideali e per loro cade. Sì, Lady Oscar finirà la sua vita tragicamente il 14 luglio 1789, il giorno dopo la presa della Bastiglia, il giorno dopo la morte di André, l’uomo che aveva scoperto di amare solo poco tempo prima.
Lady Oscar muore, ma nasce il mito.
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