Dopo una serie di scippi e rapine stradali che hanno sfortunatamente riempito i giornali di tutto il mondo, e quelli italiani in particolare, Richard Mille torna a fare notizia. Ma stavolta si tratta di un nuovo incredibile modello.
Ultimamente i (fortunati) possessori di quelli che si avviano a diventare gli orologi più ricercati ed esclusivi del mondo, hanno vissuto un periodo difficilissimo. Ne hanno strappato uno dal polso di Rafa Nadal, uno a Charles Leclerc.
A Fiumicino sono entrati in un ristorante rapinatori armati, solo per impossessarsi di un prezioso Mille appartenente a un top manager. Rapine stradali a Milano, a Lucca hanno fatto degli orologi di Richard Mille i protagonisti della cronaca nera. Ma Richard Mille merita la prima pagina per ragioni ben più importanti e nobili di queste. E l’ha dimostrato con il suo ultimo stupefacente modello. Il RM UP-01 Ferrari: l’orologio che oggi può portare la corona di orologio da polso più sottile del mondo.
Richard Mille RM UP-01 Ferrari: l’orologio più sottile del mondo
Con il suo spessore inferiore ai 2 millimetri il RM UP-01 Ferrari lascia a bocca aperta. 1,75 mm per la precisione, obbligatoria quando si parla di un pezzo di ingegneria meccanica di questa incredibile levatura.
Fino a oggi il testa a testa per gli ultrasottili era dominato da Bulgari e Piaget. Ma Richard Mille, con il suo usuale stile fatto per stupire e per non lasciare mai le cose che non stanno, ha messo d’accordo tutti. E l’ha fatto senza trucchi e senza inganni, senza ricorrere agli accorgimenti che avevano permesso ai due competitor di assemblare due segnatempo dalle sottigliezza, finora, insuperata.
Mentre Piaget e Bulgari utilizzano il fondello come base del movimento, Richard Mille è riuscito a creare un movimento completamente autonomo e indipendente dallo spessore, tenetevi forte, di soli 1,18 mm a carica manuale. I Richard Mille sono di per sé orologi a tiratura limitata, essendo prodotti in pochissimi esemplari. Il RM UP-01, il primo prodotto che nasce dal recentissimo accordo con Ferrari sarà ancora più limitato: la sua produzione si fermerà a 150 esemplari, ed è facile immaginare che la richiesta per questa meraviglia della tecnica produrrà un mercato secondario dove il prezzo, già poco popolare, esploderà fino a livelli inimmaginabili e inaccessibili persino a “comuni” miliardari.