Un piatto antico e gustoso della tradizione ligure in grado di risolvere la cena. Gradito a tutti e anche semplice da preparare. Scopriamola insieme.
Diciamo la verità, con l’estate in piena esplosione, il caldo opprimente, la pigrizia incalzante, l’unica zattera di salvataggio è il divano, sfruttando abilmente i refoli d’aria, le piccole correnti generate aprendo tutto, porte, finestre e quant’altro, facendo micromovimenti per evitare di sudare.
Già, ma bisognerà pur mangiare. Ed ecco che è imperativo industriarsi per cucinare qualcosa che non implichi l’arrivo della brigata di cucina di Carlo Cracco o Antonino Cannavacciuolo, comporti pochi “sbatti” e non riduca il divano in un’opera pop art tra chiazze, unto, briciole varie e residui. E noi di Newstv siamo qui apposta per fornirvi consigli salvifici per risolvere la cena ed evitare di abbandonare la posizione così duramente conquistata: il divano.
La cena perfetta
L’imperativo categorico delle cene d’estate si riassume in poche parole: veloce, senza sporcare, buono. Addio melanzane alla parmigiana, arrivederci lasagna, au revoir cotoletta, benvenuti piatti facili e soprattutto multipli; cucina una volta, a posto per un paio di giorni. E se non si vuole finire a vivere di panini o ingozzarsi come un tacchino di insalata di riso è bene trovare un’alternativa.
La cucina italiana è ricca di ricette gustose, forse non troppo praticate, ma decisamente gustose. Una di queste è la farinata di ceci. La farinata, altrimenti detta nella sua versione pisana, cecina, è una ricetta molto antica.
Da non confondere con il personaggio della Divina Commedia, Farinata degli Uberti, eretico e ghibellino, collocato da Dante nel VI cerchio dell’Inferno ad ardere incessantemente in una tomba… Ma al di là dell’aulico riferimento letterario, anche la farinata culinaria è ben cotta…
Si tratta di un preparato composto da farina di ceci, acqua, olio e sale. Il composto così preparato andrà fatto riposare per quattro ore e poi infornato avendo cura di ungere la teglia o, nella versione moderna e meno calorica, foderarla di carta forno. La preparazione dovrà essere liquida (non è una pizza!) e messa in forno ad alta temperatura, tra i 250 e i 270 gradi fino a quando mostrerà un bel colore dorato. Da controllare a vista dunque. Molte sono le varianti alla ricetta originale, c’è chi aggiunge il rosmarino, chi i cipollotti freschi tagliati a rondelle. Per una punta di sapore in più si può aggiungere una spolverata di pepe.
Un’ultima curiosità: perché l’eretico epicureo dantesco si chiamava come un gustoso piatto della tradizione? Ne era un appassionato consumatore? Nulla di tutto ciò. Il suo nome deriva dal colore dei suoi capelli, dorato, per l’appunto, come una farinata appena sfornata.