L’indiscrezione è di quelle che gelano la schiena. Mentre gli adeguamenti di tariffa stanno già partendo per molti gestori, uno dei principali operatori telefonici in Italia ha avviato la richiesta di adeguamenti di tariffa automatici: una decisione che potrebbe costare carissima.
Un fantasma si aggira per l’Italia, quello dell’inflazione che mangia stipendi e salari e che si esprime con aumenti di tutti i beni essenziali che siamo costretti a comprare ogni giorno (e ovviamente non solo). Se c’è un’area in cui un consumatore crede di essere tutelato è quella dei servizi, quando ha firmato un contratto che prevede un corrispettivo fisso e non soggetto ad aumenti.
La telefonia, pesantemente regolata è una delle poche aree in cui la concorrenza è effettivamente servita a calmierare i prezzi. Ma presto questo panorama potrebbe cambiare, e in parte è già cambiato. WindTre ad esempio ha già aumentato i suoi costi per la rete fissa. Ma è ovvio che il vero bacino di utenza, quello che fa i numeri veramente importanti, è quello della telefonia cellulare.
Proprio da qui arrivano bruttissime notizie. Tim ha già richiesto all’autorità regolatrice l’adeguamento dei listini che gli altri operatori pagano per utilizzare la sua rete. E’ del tutto ovvio che questo aumento di costi in un modo o nell’altro, prima o poi, finirà per ripercuotersi sulle tariffe che gli operatori impongono al cliente finale: noi.
La bomba degli aumenti automatici
Secondo MondomobileWeb, una vera e propria bomba rischia di scoppiare molto presto sulle tariffe al consumo. A sganciarla è sempre WindTre, che ha già richiesto all’Agcom (l’autorità di regolazione delle telecomunicazioni) un aumento automatico dei prezzi della telefonia mobile, oltre che fissa, in base all’inflazione. Una vera e propria “scala mobile” dei listini, che costerebbe carissima agli utenti. Ancora più grave il fatto che l’aumento richiesto non garantirebbe ai clienti il diritto di recesso.
La notizia riportata dall’autorevole testata del mondo telefonico è molto dettagliata: la lettera che il il Direttore Affari Regolamentari ed Istituzionali di WindTre Antongiulio Lombardi ha inviato all’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) è datata 20 giugno e mira ad evitare il ricorso al nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche. La decisione dell’Agcom è attesa a giorni e una decisione positiva si aggiungerà agli aumenti che Tim ha già stabilito per alcuni clienti mobili. Una vera e propria spirale di aumenti che sarà difficilissimo fermare.
Come non rimanere fregati
La prima cosa importantissima è mantenersi informati. Anche qui, su newstv seguiremo la vicenda nei suoi sviluppi. Qualora l’aumento dovesse arrivare (ed è francamente difficile immaginare il contrario) ricordiamoci che, anche in mancanza di un automatico diritto di recesso, è sempre possibile cambiare operatore e le regole dell’Agcom tutelano al massimo il consumatore da questo punto di vista.
Se il vostro operatore vi impone aumenti sgraditi è il momento di unirsi alla pattuglia di chi cambia fornitore inseguendo promozioni e tariffe vantaggiose. Per un operatore che aumenta ce ne sarà sempre uno, reale o virtuale, pronto a puntare sulla sua base utenti con tariffe di accesso vantaggiose.
La migliore difesa dagli aumenti è la scelta consapevole della tariffa più vantaggiosa sul mercato, senza remore psicologiche o nostalgie. Quando l’operatore cambia i prezzi, cambiamo operatore.