La gelosia può essere una malattia degenerativa capace di distruggere un rapporto, quando è paranoica e ingiustificata. Esistono però casi in cui i sospetti non sono così campati in aria. Per capire se vi state preoccupando per niente, c’è un “trucco” tecnologico che pochi conoscono.
Ci sono poche cose peggiori, e più dannose per un rapporto di coppia della gelosia malata e ingiustificata. Il senso di frustrazione e di mancanza di fiducia che si trasmette al partner può diventare così opprimente da creare le condizioni per un tradimento vero, che non sarebbe mai stato possibile.
La logica è piuttosto semplice. “se è così convinto (o convinta) che io non sia fedele, è del tutto inutile esserlo”.
La logica è stringente ma si appoggia su una propensione alla fedeltà non esattamente granitica, che poi a dire il vero rappresenta la normalità nel genere umano.
Secondo Lawrence Josephs, un’autorità indiscussa nel campo degli studi di coppia, solo una coppia su quattro vive con felicità una situazione di monogamia felice. Il resto si divide tra tradimenti reali o anche solo desiderati. Ecco quindi che la sospettosità sembra ricevere un autorevole avallo dalla scienza e che la curiosità di comprendere meglio movimenti e frequentazioni del proprio partner diventa un po’ meno folle.
Non è così semplice tracciare una linea netta tra fedeltà e infedeltà. Ne sa qualcosa Bill Clinton, l’ex presidente USA, secondo cui il sesso orale con una partner diversa non poteva ancora considerarsi “tradimento”. Elasticità senza dubbio estrema, che non tutti condividerebbero.
In altri casi il confine tra tradimento e non tradimento si snoda su una linea un po’ più sottile. Flirtare, scambiarsi qualche confidenza in segreto, si può considerare “tradimento”? Le considerazioni non sono uguali per tutti ma resta il fatto che a volte i dubbi vengono e decidere se chiarirli oppure no è un’altra decisione non facile, che attiene alla sfera personale e al background di ognuno.
Il trucco definitivo per chiarire ogni dubbio
Ma supponiamo che la decisione sia presa e che la decisione di guardare dentro la privacy del partner sia ormai definita. Il tradimento, in qualsiasi definizione, più o meno stringente, comincia spesso (o diciamo sempre) online e se whatsapp è la app di messaggistica più diffusa è anche la piattaforma più utilizzata per chiacchiere che esulano dalla stringente fedeltà di coppia. Come capire se il nostro partner intrattiene questo tipo di relazioni, diciamo così, epistolari?
Impossessarsi del telefono e buttare un occhio nelle conversazioni recenti è ovviamente il primo passo, ma proprio nei casi in cui ci sarebbe più da sapere i protagonisti tendono a cancellare le conversazioni, per lasciare all’oscuro la propria controparte. In questi casi, sempre che si abbia a disposizione il telefono del partner, la cosa da fare è molto semplice.
Occorre entrare nel menù “impostazioni” di Whatsapp e poi selezionare “account”. Da qui si accede alla storia delle conversazioni, anche quelle cancellate e sarà assolutamente evidente se in questa lista c’è qualche nome che non ha una ragione logica per intrattenere frequenti conversazioni.
Se si trova qualcosa di strano, si apre un’altra serie di dilemmi. Affrontare la situazione? Studiare più da vicino i movimenti? Nascondere la testa sotto la sabbia? O persino “vendicarsi”?
Come dicevamo, la fedeltà è patrimonio di una minoranza. E può anche accadere che la caduta del “patto” apra un vaso di Pandora in cui anche l’ “investigatore” comprende di non essere tagliato o tagliata per la più stretta osservanza della monogamia..