James Bond è un personaggio creato dalla fantasia, e forse dall’esperienza, di Ian Fleming. Il celebre scrittore britannico con un passato nell’intelligence aveva molte passioni, tra cui un orologio dal logo coronato.
Per Ian Fleming, scrittore inglese dall’indiscutibile carisma, James Bond era più di un personaggio di successo e una fonte di successo economico. Era più di una creazione letteraria.
Per Ian Fleming, lo scrittore gentleman con un passato nell’intelligence (ovvero nello spionaggio) militare inglese, James Bond era una specie di alter ago. Bond era Fleming, e Fleming era Bond. Le sue storie erano le storie che Fleming aveva in parte avuto modo di vivere e in parte sognava, come un grande bambino di realizzare.
Ian Fleming proveniva da una famiglia benestante di Mayfair e suo padre era un deputato del parlamento inglese. Nel rigido sistema di caste della società inglese d’anteguerra (che non è poi molto mutato nel tempo), Fleming era un colto, raffinato membro dell’élite.
Il piccolo paradiso giamaicano che aveva acquistato nel 1946, e nel quale scrisse tutti i romanzi da cui sarebbe nato il personaggio cinematografico più famoso di tutti i tempi, fu acquistato con il suo patrimonio personale. Fleming non aveva bisogno di Bond per fare soldi: li aveva già. Fleming aveva bisogno di Bond per raccontare un se stesso ancora più avventuroso e flamboyant di quanto fosse stato in realtà.
Le molte piccole fissazioni dello scrittore sono fedelmente riprodotte dal personaggio. Ma una in particolare ci interessa qui: quella per gli orologi.
Diceva Fleming che: “La scelta dell’orologio da parte di un gentiluomo dice tanto su di lui quanto il suo abito di Saville Row.”.
Rolex Explorer, la scelta di Ian Fleming
Per Ian Fleming, l’orologio che raccontava tutto di lui era un Rolex Explorer in acciaio inossidabile. Un orologio di classe ma fatto per vivere l’avventura fino ai limiti estremi delle possibilità umane.
L’Explorer “originale”, fu uno dei pionieri del meccanismo a ricarica automatica, nasceva da un modello quasi-sperimentale definito “bubbleback”. L’Explorer modello 1016 lanciato nel 1959 con l’iconico quadrante nero, sarebbe rimasto in produzione fino al 1989, diventando il modello Rolex dalla vita più lunga, almeno fino a oggi. E soprattutto, l’orologio che il padre di James Bond avrebbe scelto per parlare di sé.
Un altro alter ego altezzoso e avventuroso, simile in questo al personaggio di James Bond, e che parlava dell’attrazione bruciante di Fleming per l’avventura e l’azione.
Un avventura e un’azione da vivere in smoking, con un Martini agitato (non shakerato) e un Rolex al polso. Of course.