Tra il 1970 e 1977 uno sceriffo del New Mexico ha cavalcato per le strade di New York e per i nostri schermi, raccontando lo scontro tra due mondi. Era Sam McCloud. Ma la sua figura nasce da un eroe ancora più leggendario, che tutti conoscono.
Chi ha conosciuto i tempi eroici delle serie televisive degli anni ‘70, e delle numerose repliche che le televisioni commerciali e no hanno trasmesso sui nostri schermi non potrà mai dimenticare Sam McCloud, lo sceriffo del New Mexico salito a New York per accompagnare un prigioniero.
E’ una serie indimenticabile per il suo motivo di apertura, McCloud a cavallo per le avenue di una Manhattan che non lo comprende. E soprattutto non comprende perché stia muovendosi in groppa a un destriero, ostacolando il traffico di tassisti e camionisti sempre sull’orlo di una crisi di nervi.
Mc Cloud, interpretato dal noto attore di western Dennis Weaver si fermerà a New York per ben sette anni, deciso a “imparare qualcosa” dai famosi agenti della metropoli, ma in realtà portando nel modo stressato e corrotto di una New York ai suoi minimi storici, la semplicità, il buon carattere, la genuinità e la immediata efficacia di un mondo dove si dice pane al pane e birra alla birra (da noi si direbbe diversamente, ma il New Mexico non è mai stato tra le terre vocate alla produzione vinicola).
Non pensiate che McCloud sia uno sceriffo dai modi spicci e brutali. Al contrario, dal suo mondo un po’ selvatico porta una naturale gentilezza e una incapacità di offendersi e cogliere malignità e doppi sensi. Rifugge dall’intrigo, cerca la sostanza e spesso si trova in piena azione, armato della sua inseparabile Colt single action a sei colpi modello 1876, la pistola dei western che si dimostrerà estremamente efficace anche nella degradata metropoli più estesa del mondo.
Il famosissimo padre nobile e il nipote italiano
La serie nasce e si sviluppa per ben sette anni, dal 1970 al 1977 intorno a un’idea che era già apparsa sul grande schermo in un film di Don Siegel: “Coogan’s Bluff”, e che vedeva protagonista nientemeno che Clint Eastwood nel ruolo del cowboy spaesato, (ma fino a un certo punto) nella metropoli. Herman Miller, sceneggiatore talentuoso, fu l’autore di entrambi.
Se il padre di McCloud è un grande del cinema come Clint Eastwood, forse qualcuno ricorderà ancora un “nipote” italiano di McCloud, che segnò una stagione della comunicazione pubblicitaria nostrana. Era il cowboy di Burghy che, come McCloud, entrava a Milano, percorrendo Corso Buenos Aires in sella al suo cavallo per arrivare nella sorpresa generale ad ordinare il suo hamburger ad una stupita inserviente.L’indimenticabile sigla iniziale di “Uno sceriffo a New York”
Quella di “Uno sceriffo a New York” è stata una grande storia. Più profonda e duratura di un telefilm. Se non lo conoscete, vale la pena di trovarlo in streaming e godervi almeno qualche puntata.