Mentre si avvicina la data decisiva del 1° luglio i problemi aumentano invece di diminuire. In molte città segnalazioni e proteste: è un incubo. La situazione è così grave che si prepara un intervento assolutamente imprevisto.
Si chiama “refarming” ma milioni di italiani gli darebbero un nome diverso e sicuramente non carino.
La data che era stata definita decisiva, il 1° luglio, si avvicina ma anziché placarsi i problemi hanno subito un’impennata. Grandissime città si aggiungono una dopo l’altra alla lista dei problemi gravissimi e inaccettabili.
A Bari i canali Rai sono spariti, tanto che le organizzazioni a difesa dei consumatori sono intervenuti: si parla di class action e di sospensione del pagamento del canone Rai.
Mentre il caos nel capoluogo pugliese non accenna a placarsi nuove grida di dolore arrivano da tutti gli angoli della penisola, e specialmente dalle grandi città, dove i disservizi sono più concentrati e visibili e il pubblico più propenso all’unione, alla protesta, se non addirittura alla lotta.
Al nord è Torino a essere sulla linea del fuoco. Al centro d’Italia le proteste si levano addirittura da Roma, che dei servizi Rai dovrebbe essere il quartier generale. Ma anche in piccoli centri come Cuneo e Asti la situazione non è tranquilla. L’ Italia, così diversa e per molti versi divisa, sembra unirsi (e non è una bella notizia) nel disservizio del passaggio alle nuove frequenze del digitale terrestre.
Al centro della polemica ci sono due reti gestite da Raiway che impediscono agli utenti di accedere ai canali.
Alla disperazione degli utenti, Raiway risponde in modo alquanto burocratico, dichiarando di “aver messo in campo tutte le misure previste dal Ministero dello Sviluppo Economico in base al Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze con i relativi punti di verifica”.
Indubbiamente un’ottima cosa. Ma che non sembra impattare in modo molto positivo sulla visione di milioni di italiani.
L’intervento decisivo che ancora manca.
Un caso a parte, ancora più rischioso e pericoloso, è quello della Campania, una delle regioni più popolose d’Italia, tra quelle con il maggior numero di utenti coinvolti. Qui le operazioni di refarming sono iniziate per ultime. Ed è difficile prevedere quali problemi, quali proteste, quali livello di disservizio si verrà a creare nei prossimi giorni e settimane. Il caldo rischia di non aiutare a raffrescare gli animi.
A questo punto è possibile, per non dire probabile che intervenga addirittura il Ministero dello Sviluppo Economico. Lo annuncia il suo sito. L’ obiettivo dichiarato è quello di fare il punto sulla procedura. Sicuramente lodevole. Ma quello che milioni di italiani aspettano è che i loro problemi vengano risolti, con o senza punti.