Leggende della TV | Carosello: la tresca infinita di Carmencita e Caballero

Se parliamo di carosello un’intera generazione di italiani avrà un sussulto al cuore. Ricordi di bambini che andavano a letto dopo quella raccolta di pubblicità, si affolleranno nella mente…

Dopo Carosello si andava a letto e tutti i bambini di una volta, lo aspettavano ed un po’ lo temevano. Oltre restavano svegli solo “i grandi”.

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Carmencita e Caballero (web source)

Carosello

È bene non dare nulla per scontato. Forse i più giovani non ne hanno mai sentito parlare o ne hanno visto qualche fotogramma in qualche programma di storia della televisione. Carosello è stato un fenomeno di costume ed intrattenimento prestato alla pubblicità.

Nato nel 1957, aveva come scopo fare pubblicità aggirando il divieto di farla. In quegli anni non era possibile introdurre messaggi promozionali all’interno delle trasmissioni televisive e quindi ci si inventò un programma ad hoc che trasmette esclusivamente le “reclame”. Le modalità per farla erano rigidamente codificate. Venivano girati dei veri e propri film la cui trama non doveva essere legata al prodotto della durata di 1’45”, a cui seguiva il “codino”, il messaggio promozionale vero e proprio che doveva durare 30”. Andò avanti ininterrottamente (tranne alcune eccezioni) fino al 1977. Grandi registi hanno girato “caroselli” e grandi personaggi li hanno interpretati. Tra i registi da ricordare Federico Fellini, Ermanno Olmi, Pier Paolo Pasolini e tra i personaggi Laura Antonelli, Mina, Domenico Modugno, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello e solo per citarne alcuni.

Ma oltre ai “corti” interpretati da persone in carne e ossa, c’erano anche molte animazioni che sono entrate nel mito. Uno di questa era Carmencita e Caballero.

Carmencita e Caballero

Carmencita e Caballero sono stati i protagonisti dell’animazione che pubblicizzava una nota marca di caffè: il caffè Paulista. Il patron di Lavazza affidò la campagna ad Armando Testa che creò i due personaggi.

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Un frame del Carosello (web source)

Caballero era un pistolero alla ricerca della bella Carmencita: “Dov’è dov’è, dov’è la donna?” La fanciulla diceva di essere innamorata di un altro uomo “con il baffo che conquista” ed è allora che Caballero rivelava: “Bambina, quell’uom son mì… Oh yeh yeh yeh yeh yeh, oh yeh!” Caratteristica di questo tipo di pubblicità è che erano strutturati come una serie a puntate in cui gli episodi cambiavano nella trama e nella presentazione. I personaggi altro non erano che due coni bianchi di uguali dimensioni privi di arti, con tratti somatici disegnati e fissi. Caballero, con in vita cinturone e pistola, indossava un enorme cappello e poteva muovere solo quello, mentre Carmencita agitava le lunghe trecce scure. La tv era in bianco e nero… Una televisione semplice, fatta di idee e rimasta nel cuore di molti.

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