Non è nostro compito dare indirizzi morali. Ma se avete deciso di passare sulla sponda dei fedifraghi, è bene sapere che la tecnologia offre molte soluzioni (e molte pericoli). Ecco le app più utilizzate da chi vive o vorrebbe vivere relazioni amorose molto poco “ufficiali”.
Non tutti e non tutte sono fatte per la monogamia stretta. A detta di alcune ricerche, come quella serissima dell’IFOP (Istituto Francese per ‘Opinione Pubblica) si tratterebbe in effetti di una minoranza.
Le discussioni sulla natura antropologica della specie umana sono di lungo corso, ma pare dimostrato che una relazione unica e inossidabile con un solo partner sia più una costruzione sociale che una propensione naturale.
L’ essere umano è fatto per la fedeltà? Pare di no.
Comunque stiano le cose è un fatto accertato e acclarato che molti, in certe fasi della vita, se non in tutte, tendono a cercare una relazione “esterna” (o talvolta più, nei casi più acuti). La tecnologia in questo senso non ha fatto che aggiornare, qualcuno potrebbe dire moltiplicare, le possibilità. Dalla vecchia corrispondenza su carta, dalle strizzatine d’occhio in ufficio o al bar, dai tempi del buon vecchio telefono inventato da Meucci, la strada fatta è stata molta. E visto che il sesso si è sempre dimostrato il drive più potente per le nuove tecnologie, non è ben chiaro se il successo della telefonia mobile, del social networking e delle applicazioni di messaggistica abbiano creato nuovi spazi per il tradimento. O non sia piuttosto stata la propensione dell’uomo (e ovviamente, per logica conseguenza, della donna) a tradire a creare nuove vie telematiche per la comunicazione e per l’incontro, determinandone un successo che è fuori da ogni dubbio.
Problemi e soluzioni tecnologiche: la parola all’esperto
Altrettanto accertato è che insieme alla scarsa propensione per la fedeltà esiste anche una ancora più ridotta capacità di raggiungere la perfezione nei propri piani. Le nuove tecnologie hanno quindi determinato innumerevoli casi di fallimento. Alzi la mano chi non conosce coppie di amici che si sono divisi perché traditi, oltre che dal partner, da foto e messaggi galeotti.
Tenendo tutto questo bene in mente ecco una rapida galleria delle applicazioni più utilizzate, realizzata con l’assistenza di un vero esperto dei problemi e delle soluzioni in campo tecnologico: Salvatore Aranzulla.
Nel suo tutorial, di notevole successo, il guru tecnologico è il primo a mettere in guardia dall’uso disinvolto dei suoi consigli, non sia mai che qualcuno decida di chiedergli conto dei costi del divorzio…
Le app “indispensabili” al fedifrago evoluto
Per prima cosa, passati i tempi eroici dell’sms, ed evidenziati i limiti della app di messaggistica più diffusa al mondo (che si va però velocemente evolvendo) due amanti hanno bisogno di una piattaforma per comunicare: una app di messaggistica.
In questo caso le preferite sembrano essere quelle con un alto tasso di privacy “by design”, che condividono poche informazioni, e soprattutto sono dotate di una caratteristica che whatsapp solo recentemente ha deciso di introdurre: i messaggi “effimeri”. Per l’infedele prudente, è assai meglio che i messaggi scompaiano automaticamente in un tempo stabilito.
Le app di messaggistica per amanti
La più diffusa risulta essere Telegram, che oltre a caratteristiche di “segretezza” che l’hanno resa amabile da hacker e fuorilegge di vario tipo (e per questo molto presidiata dalla PolPost), è dotata appunto di una sezione di chat “segrete” a scomparsa programmata e si può persino dotare di una “chiusura” a impronta digitale, che dovrebbe impedire al partner, almeno in teoria, di accedere alle conversazioni che è meglio che non veda. Per utilizzare queste “feature” con proprietà vi rimandiamo al tutorial di Aranzulla, che si diffonde passo passo. Meglio seguirlo molto attentamente per evitare catastrofi casalinghe. Altre app di messaggistica che per le stesse ragioni vanno per la maggiore sono Signal e Snapchat.
Le app di incontri: attenzione…
Uno strumento non meno importante per il traditore in pectore è una buona app di incontri. Il mercato ne è pieno. Ovviamente la più diffusa è la notissima Tinder, che ha però lo svantaggio di essere collegata al vostro account facebook. Sono noti casi, alquanto infelici, nei quali il “cacciatore” si è visto collegare alla migliore amica single della moglie, con esiti ben immaginabili. Le alternative ci sono, ad esempio Lovoo o Meetic. Ma possono presentare facilmente gli stessi problemi. Un app di incontri è utilissima ai single “in cerca” ma può risultare fatale se utilizzata senza precauzioni aggiuntive da persone impegnate.
Il diavolo, anche tecnologico, fa le pentole. Ma i coperchi sono un affare più complicato.