E’ nata una prima pianta coltivata nella terra della Luna. Secondo i ricercatori, questa scoperta apre la strada per la migrazione umana nel sistema solare.
La nostra epoca è marcata da evidenti discronie storiche. E’ come se diverse realtà corressero la loro strada in maniera parallela, a livelli differenti. La ricerca attuale indica chiaramente quanto vi siano dei salti quantici nelle visioni del futuro. Immaginare un futuro in cui la popolazione umana migrasse sulla Luna o creasse delle colonie in altri pianeti rientrava nella narrativa fantascientifica. Oggi, invece questo traguardo potrebbe diventare presto una realtà. E’ la speranza di molti scienziati e governi che stanno investendo in alcune ricerche nello spazio. Tra queste, la possibilità di creare delle coltivazioni.
Un gruppo di ricercatori del programma Artemis della NASA ha fatto nascere una pianta suolo prelevato dalla Luna. Secondo le indiscrezioni, l’obiettivo del progetto Artemis è quello di creare una colonia sulla superficie lunare nei prossimi dieci anni.
La nascita dei germogli è stata accolta come un punto di partenza importante in quanto è un primo passo per la produzione di alimenti e ossigeno sulla Luna e nelle missioni spaziali.
Piante sulla Luna
Al termine di undici anni di trattative, la Nasa ha concesso 12 grammi di terra lunare ad un team dell’Università della Florida, guidato dai professori Prof. Anna-Lisa Paul e il professore Rob Ferl. Entrambi esperti riconosciuti a livello internazionale nel campo delle piante nello spazio. Hanno inviato esperimenti su navette spaziali, alla Stazione Spaziale Internazionale e su voli suborbitali.
I ricercatori hanno così avviato la sperimentazione, piantando alcuni semi nella terra raccolta sulla Luna nelle missioni Apollo 11, 12 e 17 tra il 1969 e il 1972. La terra è stata concimata e annaffiata. Al termine della sperimentazione è emerso un piccolo giardino lunare con insalate commestibile.
“Siamo rimasti stupiti. Non lo avevamo previsto. Il nostro studio ha dimostrato che i terreni lunari non hanno interrotto gli ormoni e i segnali coinvolti nella germinazione delle piante“. Ha dichiarato una delle autrici dello studio la prof.ssa Paul.
La studiosa ha spiegato che le “piante hanno contribuito a stabilire che i campioni di suolo riportati dalla luna non ospitavano agenti patogeni o altri componenti sconosciuti che avrebbero danneggiato la vita terrestre. Ma quelle piante sono state solo spolverate con la regolite lunare e non sono mai state effettivamente coltivate in essa“.
La coltivazione nel suolo lunare ha fatto emergere nuovi elementi su come le piante avrebbero interagito con quel tipo di terreno fino al livello della sua espressione genica. Per avere un raffronto, altri semi sono stati piantati nella cenere basaltica e vulcanica dalla Terra, così come nei suoli marziani simulati, che hanno agito come elementi di controllo.
Sono emerse alcune differenze sulla velocità della crescita delle piantine. In questo modo, il team ha potuto analizzare e comparare la composizione chimica e strutturale del suolo lunare in base all’espressione genica del seme.
Piante stressata dal suolo lunare
Uno degli elementi più evidenti è che le piante hanno espresso alcuni fattori di stress.
“A livello genetico, le piante stavano tirando fuori gli strumenti tipicamente utilizzati per far fronte a fattori di stress, come sale e metalli o stress ossidativo. Quindi possiamo dedurre che le piante percepiscono l’ambiente del suolo lunare come stressante“. E’ quanto specifica la professoressa Paul.
Attraverso lo studio, il team vuole capire come utilizzare e applicare questi dati di espressione genica per migliorare e intervenire sulle risposte delle piante a questo stress. Ovvero, come creare delle colture sulla luna riducendo il rischio di stress per le piante.
Diversità di suolo sulla Luna
Inoltre, pare che vi siano delle diversità nel suolo lunare. Le piante che hanno subito maggiore stress erano quelle coltivate in un tipo di campione di terra chiamato “suolo lunare maturo”. Terreno che, stando a quanto viene riferito, sarebbe stato raccolto in un’area della Luna più esposta al vento cosmico. Per cui la stessa Luna presenta superficie più adatte alla coltivazione rispetto ad altre.
“La Luna è un luogo estremamente secco. In che modo i minerali nel suolo lunare risponderanno all’avere una pianta cresciuta in essi, con l’aggiunta di acqua e sostanze nutritive? L’aggiunta di acqua renderà la mineralogia più ospitale per le piante”, ha chiesto il coautore, il dottor Stephen Elardo.
“Artemis richiederà una migliore comprensione di come coltivare piante nello spazio“, ha commentato il coautore della ricerca Rob Ferl.
Leggi anche>>>Samantha Cristoforetti, quello che ha fatto nello spazio è incredibile | E’ la prima volta e puoi vederlo anche tu