La medicina alternativa e le sue miracolose promesse spesso di certo ha solo gli effetti collaterali, e il costo.
Non esiste medicina a rischio zero. Qualunque scelta medica, fatta e anche non fatta comporta dei rischi. Compito della scienza è misurare rischi e benefici e intervenire in modo da minimizzare il rischio massimizzando il beneficio.
Secoli di metodo scientifico sono stati finalizzati a questo. Ma è sempre più forte la spinta che si schiera contro la scienza, vissuta come ostile, e in favore di rimedi “naturali” o tradizionali, talvolta esotici.
La federazione delle società mediche europee ha espresso grande preoccupazione per l’espansione di queste pratiche e il riconoscimento di alcune da parte dell’Oms.
La libertà è una cosa, l’efficacia un’altra
La libertà di cura, inclusa la libertà di ricorrere a pratiche che non hanno nessuna efficacia comprovata, resta sacra.
I famosi rimedi della nonna non si discutono ma la mossa dell’Oms ha creato il rischio che se la nonna è ad esempio, cinese, il suoi metodi “accettati” possano venire scambiati per metodi scientificamente efficaci, cosa assolutamente lontana dalla verità.
Altra cosa da non sottovalutare mai è che anche laddove l’efficacia è tutta da provare i rischi sono sempre presenti. Accettare metodi talvolta invasivi, che comprendono agopuntura ed assunzioni di estratti vegetali, quando la loro efficacia non è provata, significa assumersi rischi assolutamente inutili. Specialmente nel caso di estratti vegetali, che insieme a principi attivi utili e provati contengono un mix di sostanze tossiche e mal tollerate.
L’efficacia di alcune terapie come l’omeopatia, terapie assolutamente destituite di ogni logica scientifica, è spesso spiegabile con l’effetto placebo o con errate percezioni dovute a guarigioni che sarebbero avvenute comunque. Un effetto associabile anche alla medicina “normale”. Proprio per superare queste trappole percettive il metodo scientifico prevede ad esempio test in doppio cieco, ovvero test nei quali due gruppi di persone ricevono una la terapia, l’altra una terapia “finta” e inesistente (placebo). I benefici del gruppo che ha assunto del gruppo che ha assunto la terapia devono essere evidenti, perché il test sia considerato superato. E nessuna cura omeopatica ha mai passato questo esame.
La medicina alternativa, per vendere senza essere costretta a risolvere, ha scoperto la scaltra strategia della “medicina complementare”. Insieme a una cura di provata efficacia si assume un rimedio “naturale” coadiuvante.
Poco male, a caro prezzo, per i rimedi omeopatici, che sono sostanzialmente acqua. Gravi rischi invece per certe terapie della medicina tradizionale cinese e i suoi estratti di erbe che mescolano sostanze attive che sarebbe meglio assumere in purezza con altre che possono risultare tossiche e creare più danno che beneficio. O in alcuni casi essere vere e proprie truffe.
Nessuna terapia, nemmeno quelle più efficaci e moderne è a rischio zero. Correre rischi spesso molto più alti senza nessuna garanzia scientifica di beneficio non è un torto fatto e “Big Pharma” è un danno che si fa a se stessi.