Nel corso dell’ultimo campionato ha mostrato doti tecniche fuori dal comune. Un vero peccato che abbia scelto di andare altrove
Uno dei giovani talenti più cristallini che si sono messi in mostra nel corso dell’ultimo campionato di serie A. Avrebbe fatto molto comodo alla Nazionale di Roberto Mancini, ma purtroppo non vestirà mai la maglia azzurra. Ha scelto infatti un’altra Nazionale.
Pur essendo nato a Tivoli 20 anni fa, infatti, ha scelto di non vestire l’azzurro. Una scelta indicativa, probabilmente anche per via del drammatico (dal punto di vista sportivo) periodo che sta vivendo il calcio italiano. E’ di qualche mese fa l’estromissione dell’Italia dal prossimo Mondiale in Qatar, per mano della tutt’altro che temibile Macedonia del Nord.
E appena pochi giorni fa, nonostante il nuovo corso lanciato dal commissario tecnico, l’umiliante lezione subita dalla Germania, che in Nations League ha passeggiato sugli azzurri vincendo per 5-2. Insomma, uno come lui sarebbe servito molto.
Anche perché nel corso dell’ultimo campionato ha mostrato doti tecniche fuori dal comune, unite a una velocità e a un’intelligenza tattica che lo possono porre, nei prossimi anni, ad altissimi livelli. E questo nonostante abbia giocato quasi sempre in un ruolo non suo. Almeno non il ruolo con cui si è fatto conoscere e apprezzare nella Primavera.
Il grande talento sceglie la Polonia
Stiamo parlando evidentemente di Nicola Zalewski, nato il 23 gennaio 2002 a Tivoli da genitori polacchi. I genitori, Krzysztof – deceduto nel 2021 in seguito ad un tumore – ed Ewa, si sono trasferiti in Italia dalla Polonia nel 1989, in quanto il padre era un renitente al servizio militare in patria, poiché contrario al governo del suo paese.
Nicola ha invece scelto di giocare con la nazionale polacca. Lo ha fatto con una scelta sofferta, dopo il grande “corteggiamento” subito dalla nazionale italiana che, invece, avrebbe già voluto farlo esordire.
Questo perché, come detto, Zalewski ha dimostrato grandi doti nella Roma di José Mourinho. E’ stato proprio l’allenatore portoghese a disegnare al giovane del vivaio giallorosso un ruolo nuovo, da esterno a tutta fascia. Zalewski, in realtà, nel settore giovanile allenato da Alberto De Rossi, si era fatto apprezzare come trequartista e giocatore di fantasia.
Ma le prestazioni nel nuovo ruolo parlano chiaro. Zalewski ha colmato un vuoto lasciato da Leonardo Spinazzola, che ha saltato quasi tutta la stagione a causa di un infortunio. E né l’uruguagio Vina, né l’inglese Maitland-Niles avevano convinto. Quindi lo Special One si è inventato il giovane italo-polacco: per lui 17 presenze in serie A e la vittoria in Conference League, da protagonista. Un vero peccato non vederlo con la maglia azzurra.