La casa nella prateria: il talento “nascosto” di Michael Landon | Così non l’avete mai visto

Michael Landon è stato una straordinaria figura dello spettacolo internazionale. Una di quelle personalità il cui ruolo è creare, più ancora che apparire. Ma c’è un suo talento che nessuno sospettava e che è ora di scoprire, molti anni dopo la sua morte.

Due figure sono quelle che Michael Landon ha scolpito per sempre nel cuore e nella mente del suo pubblico. La prima è quella di Little Joe in Bonanza. L’altra è quella di Charles Ingalls ne “La casa della Prateria”.

Michael Landon, un talento insospettabile | Web Source
Michael Landon, un talento insospettabile | Web Source

Due figure per certi versi opposte ma unite, come vedremo da un un importante cordone ombelicale. 

I molti talenti di Michael Landon

Little Joe, in Bonanza, era giovane, scapestrato, sorridente e sempre al centro dell’attenzione femminile. Charles Ingalls, il grande padre della “Prateria” era umano, responsabile, calmo, con un senso dallo humour sottile, e naturalmente bello ma assolutamente fedele alla sua adorata moglie. 

Little Joe era un personaggio del “coro” importante ma di contorno. Charles Ingalls era la vera architrave dello show che aveva Laura come protagonista (tutto nasce dal diario in sette volumi della vera Laura Ingalls Wilder). E Michael Landon non solo recitò ma volle fortemente la serie a sua immagine e secondo le sue idee, la volle non solo interpretare ma dirigere, talvolta scrivere, strappandola letteralmente dalle mani del produttore Ed Friendly, che per primo aveva avuto l’illuminazione di trasformare in uno show televisivo i diari di Laura.

Little Joe e Charles Ingalls erano dure uomini di famiglia e la famiglia è stata qualcosa di estremamente importante anche nella vita del Michael Landon “vero”, quello della sua vita privata.

Nato nel Queens, un quartiere operaio di New York, col nome ebraico di Eugene Maurice Orowitz, Landon veniva da una famiglia di attori non molto importanti ma non per questo meno attivi sui palcoscenici di New York e dintorni. Erano i tempi del Vaudeville e allora più che mai il compito di un personaggio dello spettacolo comprendeva il canto, il ballo, una professionalità teatrale totale.

Tutto questo è passato al giovane Michael Landon, ben presto trasferito a Hollywod, nella Mecca dello show business, in cerca di fortuna? Rarissime sono le testimonianze di un Landon non attore, non regista, ma noi di newstv.it siamo riusciti a trovare qualcosa che rivela proprio questo aspetto di Landon, un aspetto per molti versi insospettato. 

Era il 1968, il compleanno di Dean Martin. Un compleanno ovviamente festeggiato in televisione con tutti gli onori e con Landon come ospite d’onore… cantante. 

L’avevate mai visto in questa veste? Noi pensiamo di no…

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