Da settimane, amministratori, sindaci e associazioni di cittadini denunciano disservizi nella ricezione del segnale televisivo
Cambiamenti obbligati, imposti. Ma, forse sono più i problemi rispetto ai benefici che gli italiani stanno avendo nel passaggio al nuovo digitale terrestre. Tra difficoltà tecniche, costi ulteriori e snervamento, quotidianamente dobbiamo registrare qualche nuova criticità. Ma questa è sicuramente un brutto colpo per i cittadini.
Con l’estate ormai alle porte, chiudono le scuole e oltre cinque milioni di seconde case in Italia si preparano a riaprire i battenti. Case che si trovano in montagna (lungo le Alpi e gli Appennini), in campagna, al lago e sul mare, quest’ultime soprattutto nel sud e nelle isole, in cui spesso le famiglie hanno parcheggiato vecchi televisori che il brivido dell’alta definizione non l’hanno mai provato. Ecco, quindi, che il refarmng delle frequenze, le risintonizzazioni, potrebbero creare non pochi problemi agli italiani nell’epoca del nuovo digitale terrestre.
Da settimane, infatti, amministratori, sindaci e associazioni di cittadini denunciano disservizi nella ricezione del segnale televisivo. E se nella seconda casa l’acquisto di una tv di nuova generazione (o di un decoder in Hd) non basta, la soluzione è voltare pagina e guardare la tv tramite la parabola di tivu’sat. Una soluzione prospettata anche dal ministero dello Sviluppo economico, come ha segnalato l’Uncem, l’Unione nazionale comuni e enti montani.
Una soluzione, quindi, è la piattaforma satellitare gratuita che conta oltre 4,6 milioni di tessere attive in Italia e che sta registrando proprio in questi mesi un’impennata delle adesioni anche nel mondo dell’hospitality grazie ad un roadshow che sta attraversando la penisola da nord a sud. Tivu’sat ha un bouquet di più di 130 canali televisivi di cui oltre 60 (che molto presto diventeranno 70) in Hd e 4K. Ospita canali tv dedicati alle news internazionali, nazionali e locali, lo sport, il grande calcio in chiaro e i tutti i tg regionali della Rai.
Tv e digitale terrestre
Il problema è che non tutti la conoscono e non tutti sanno come averla e farla funzionare. Per questo, quindi, le difficoltà sembrano superare i benefici. Ma non è questo l’unico tema che sta affliggendo in queste settimane gli italiani.
A partire dal 1° aprile, infatti, le offerte Sky sul digitale terrestre sono state chiuse, senza che questo cambiamento comportasse l’addebito del costo di chiusura del contratto. Per continuare a vedere i canali che più ci interessano si dovrà aderire a Sky Q.
Diversi i pacchetti previsti: 19,90 euro al mese (invece di 30 euro al mese) per 18 mesi per Sky e Netflix. 19,90 euro al mese (invece di 30 euro al mese) per 18 mesi per Sky Calcio e Sky Tv. 34,90 euro al mese (invece di 73,90 euro al mese) per 18 mesi per Sky Wifi e Sky Tv. Insomma, bisogna organizzarsi. E pagare.
