Una ferita nel cuore di tutti gli appassionati della “Prateria”. E’ la puntata finale della serie, quella in cui tutta Walnut Grove brucia ed esplode, in un finale terrificante? Perché è successo? E siete proprio sicuri di sapere tutto?
Per molti appassionati della Casa nella Prateria, l’ultima puntata della serie è un trauma incancellabile. Non sono pochi quelli che, pur avendo seguito più volte tutte le puntate, si sono rifiutati di rivedere questo spettacolo di disperazione e di distruzione.
Una vera e propria esibizione di furia distruttiva di cui Michael Landon ha trovato il modello nelle sue origini ebraiche. In una memoria che dopo due millenni non può ancora dimenticare, anzi ricorda ogni anno il suo giorno più terribile: la distruzione del Tempio. E con il Tempio, la distruzione della propria identità e della propria cultura, la dispersione, la condanna all’esilio, a una vita precaria e pericolosa, alla persecuzione.
La fine di una storia
Michael Landon volle celebrare così la fine della sua serie. E lo spiegò ufficialmente come un finale molto “pionieristico”. Ma ancora una volta, la maschera del popolo del west, raggiunto, espropriato delle proprie radici e della propria vita dalla modernità, dagli affari dalla speculazione, racconta la fine di una civiltà, non solo di una serie. Racconta la chiusura di un’epoca e di una storia, non solo di una sceneggiatura.
Nella storia “ufficiale”, lo speculatore Lassiter prende possesso con la forza del paese, che i residenti decidono di distruggere, piuttosto che lasciarlo nelle sue mani sporche di affari, alle sue intenzioni di trasformazione e di speculazione. Un ottimo finale western che nasconde, oltre alle radici di Landon, anche una storia molto più concreta, e non meno miserabile, di quella preparata da Lassiter per Walnut Grove.
Dopo otto stagioni, la Casa nella Prateria perdeva qualche colpo negli ascolti. Nulla di grave. Ma nella guerra quotidiana tra network, la serie a cui Michael Landon aveva dato, letteralmente, la vita, non era più l’arma decisiva. La NBC decise di cancellarlo. Come succede nel mondo degli affari, anche in quelli della produzione cinetelevisiva, l’eroe che aveva portato la bandiera per decenni, l’orgoglio, il capitano, fu bruscamente gettato in un angolo dagli uomini dei conti. Pur essendo stato una colonna della NBC dal 1959, Landon non ricevette nemmeno una telefonata di spiegazioni e di annuncio dal presidente Brandon Tartikoff. Il carattere forte di Landon non accettò mai questo congedo. E mise mano alla sceneggiatura per fare in modo che dopo di lui nulla potesse restare di questa serie, nulla che potesse mai essere riutilizzato dalla NBC per produrre altro. Tutte le costruzioni della Simi Valley dovevano essere distrutte, esplose, bruciate, sotto gli occhi attoniti del pubblico, che assisté così non solo alla fine di un’epoca del west, ma anche alla conclusione di una parte importante della carriera di Landon. E certamente dei suoi rapporti di amicizia con la NBC: il network che lo aveva fatto grande, e che lui aveva fatto grande. Solo la chiesa si salvò: Landon non ebbe il coraggio di fare saltare in aria anche quella.
Dopo l’incendio, la maledizione di Walnut Grove
Che quel set sarebbe stato importante per NBC lo testimonia il fatto che dopo la sua distruzione totale, il villaggio di Walnut Grove venne ricostruito come attrazione turistica.
Una replica quasi perfetta, ricostruita nella stessa Simi Valley dove era ambientata la serie. Ma nel 2003 il villaggio replica bruciò completamente, per un incendio accidentale.
La seconda distruzione di Walnut Grove era avvenuta.
Ma per quanto incredibile possa apparire, la maledizione di Walnut Grove non finisce qui.
Testardamente, il villaggio fu ricostruito una terza volta. E una terza volta bruciò, questa volta definitivamente, nel 2019. Un incendio appiccato da un fulmine, e da un vento violento, che ridusse per la terza volta tutto in cenere.
La forte volontà visionaria di Landon non solo aveva voluto che la Casa nella Prateria esistesse, ma anche che non vedesse mai più la luce, dopo la sua decisione di chiuderne per sempre la storia. Nel modo drammatico che ha traumatizzato per sempre generazioni di spettatori.