Una nuova truffa che, a differenza di altre del passato, non sfrutta metodi tecnici ma più “comunicativi”. Fate molta attenzione!
Ogni clic ha un rischio. Soprattutto in un’epoca di bombardamento tecnologico e digitale, sarebbero fondamentali dei corsi, per cittadini e per dipendenti della pubblica amministrazione. All’avanzare dei percorsi informatici, infatti, non corrisponde una alfabetizzazione della popolazione.
Sicuramente è importante avere un antivirus. Ma soprattutto è importante cominciare a pensare che ogni clic può portare conseguenze indesiderate e talvolta gravi. In generale, sia da cellulare che da smartphone, vi consigliamo di seguire dei link solo se siamo certi della reputazione delle pagine di destinazione. Lo stesso vale per l’apertura di allegati su mail, whatsapp, telegram eccetera.
Il concetto è quello dell’attraversamento stradale: solo gli incauti o i distratti, prima di farlo, non guardano prima a destra e poi a sinistra. Insomma, il fattore umano, anche quando c’è la tecnologia è fondamentale. Con i personal computer e, ancor di più con i cellulari, lavoriamo, giochiamo, creiamo relazioni personali. Quindi si può impattare pesantemente, tanto sul business, quanto sulla vita privata.
Adesso, però, si sta facendo largo tra gli utenti di WhatsApp una nuova truffa che, a differenza di altre del passato, non sfrutta metodi tecnici ma più “comunicativi”. Per cui leggete questo nostro articolo e fate molta attenzione!
La nuova truffa su WhatsApp
Quasi tutti noi abbiamo WhatsApp installato sul cellulare. Applicazione di messaggistica istantanea gratuita che ci fa comunicare, condividere foto e documenti, chiamare e videochiamare. Insomma, quell’icona verde sul nostro smartphone è diventata ormai una parte fondamentale di noi. Purtroppo o per fortuna.
Ora, però, una nuova truffa la rende meno sicura rispetto al passato. Un’azienda di sicurezza informatica, infatti, ha reso pubblicala circostanza che alcuni criminali del web stanno sfruttando dei codici per farsi passare il controllo del profilo dell’app di chat dalle vittime, senza che queste se ne accorgano.
Il sistema sfrutta i codici comuni che chiunque può abilitare sul telefono per l’inoltro delle chiamate e degli sms, in caso di linea occupata. Si invitano così le persone a digitare le stringhe **67* e *405* seguite da un numero a 10 cifre. E allora si attiva l’arrivo delle telefonate ed sms sul numero indicato dopo i codici, bypassando quello in possesso.
Un sotterfugio valido solo quando il numero principale, a cui si è registrati con WhatsApp, è impegnato in una telefonata, come quella con l’autore della frode. A quel punto, l’hacker esegue un nuovo processo di registrazione dell’account WhatsApp con il numero della vittima. Il codice di conferma arriverà sulla sim inserita dopo i codici, così da ultimare l’operazione di furto del profilo. L’hacker può completare la procedura, scollegare l’account della vittima e iniziare a usarlo in proprio.
Una procedura sofisticata che, secondo quanto emerso fin qui, sarebbe finalizzata alla richiesta di denaro nei confronti della vittima, fingendo di essere un amico o un parente. Come difendersi? Abilitare la verifica in due passaggi su WhatsApp e impostare una password o un PIN all’accesso.