Mettiamo i piedi nel piatto di uno degli accessori più “caldi” del momento: lo smartwatch. Ecco l’opinione di qualcuno che ne ha provati molti e ha deciso di scartarli tutti. Perché l’alternativa è molto più “intelligente”, e costa anche molto meno.
Diciamo subito che quella che state per leggere non è la solita “review” di prodotti, in cui si elencano a pappagallo caratteristiche, perlopiù con nomi incomprensibili e prezzi. Segue link “affiliato” che frutta allo scrivente qualche spicciolo casomai decidete di acquistare uno degli oggetti della anodina passata in rivista.
Il contenuto di questo articolo è un’opinione, motivata e testata sul campo, con la quale si può essere d’accordo oppure no ma che ha quantomeno l’obiettivo di esporre un ragionamento e offrire un suggerimento. Personale, certo, ma senza link affiliato.
Perché lo smartwach è un accessorio supertop ma che serve a poco.
Non facciamoci sentire dai grandi marchi mondiali che con la voga dello smartwatch stanno facendo dei bei soldi. Ma qual è la vera utilità dello smartwatch? Essenzialmente ce ne sono due. Una è quella di essere un oggetto di design molto alla moda, che segnala che il possessore aderisce alle ultime tendenze technofashion.
Evabbé, a meno che questo sia professionalmente importante (ad esempio se organizzate eventi durante le settimana della moda), è una funzione di cui razionalmente si può fare tranquillamente a meno. Se poi l’obiettivo è l’eleganza e lo stile, forse, può essere raggiunto con maggiore efficacia da un orologio meccanico vintage. Qualcosa di realmente unico e in grado di segnalare che il vostro senso estetico e della qualità non sono stati fabbricati in un complesso industriale cinese (senza nulla togliere alla qualità tecnologica dei device ivi prodotti).
L’altra funzione realmente utile e importante è quello di agire come un “ripetitore” delle notifiche di messaggi, email, applicazioni. Senza tirare fuori lo smartphone di tasca (il che in certe circostanze può essere poco opportuno o poco pratico), una vibrazione e un colpo d’occhio ci dicono se tra i nostri contatti si sta agitando qualcosa di realmente importante.
Chi scrive, non ritiene che parlare al telefono avvicinando il polso alla bocca, o nessuna altra funzione da smartphone in miniatura, abbia un vero senso. Potrebbe averlo se lo smartphone funzionasse senza telefono d’appoggio. Ma così non è. Il telefono dobbiamo portarcelo dietro comunque. Se dobbiamo digitare qualcosa di più articolato che “ok” o parlare, ha molto più senso tirarlo fuori dalla tasca che apparire una caricatura di James Bond.
Perché un dispositivo fitness (o fitness band) è molto meglio.
Le principali fitness band svolgono la stessa funzione utile di uno smartwatch: ovvero si collegano col telefono, vibrano per le notifiche e le mostrano, svolgendo così la stessa utilissima funzione di “ripetitore” dello smartwatch.
Non ci si può parlare dentro, il che è meglio. Sono molto meno ingombranti e in genere (e questa è un’altra opinione personale) di design più semplice e “felice”. Dicono l’ora, cosa utilissima. Registrano passi, pulsazioni. E, in collaborazione col GPS del telefono registrano i parametri delle nostre attività di corsa, in cammino o in bicicletta. Sono oggettivamente uno stimolo a svolgere quel po’ di attività fisica che è importante per la nostra salute, e a migliorarci. E quello lo fanno benissimo, senza farci perdere in menu inestricabili che gestiscono decine di funzioni (secondo lo scrivente) inutili.
Con il giusto bracciale hanno anche il fascino del tecnodesign. Ma sinceramente pensiamo che sia meglio utilizzare la funzione che permette di tenerli discretamente al polso destro, lasciando il compito di esercitare fascino a qualche vero capolavoro dell’orologeria svizzera (o giapponese, per i non pochi amanti di Seiko).
Insomma un (o una) fitness band fa altrettanto bene tutto quello che è importante in uno smartwatch, non complica la vita con funzioni poco utili. E poi fa molto meglio una funzione importante per la nostra vita (tenerci in forma, senza pretese agonistiche, ma con regolarità).
E tutto ciò con un ulteriore, fondamentale, vantaggio. Un ottimo dispositivo fitness si può acquistare con 20/30 euro. Per il “concorrente” bisogna spendere circa dieci volte di più. Soldi buttati, secondo chi scrive.