Cavalli e maiali sono sensibili ai toni di voce e reagiscono in base alle nostre emozioni.
La sensibilità e le emozioni non sono una prerogativa dell’essere umano. Ogni specie vivente prova sentimenti. Il tema è molto delicato e sotto alcuni punti di vista è controproducente soprattutto quando si tratta di sfruttamento degli animali.
Gli animali sono riconosciuti come esseri senzienti. Questo ha dato loro diritti sui quali si basano le norme relative alla tutela del benessere degli animali. Dagli allevamenti, alla macellazione, ai laboratori di sperimentazione animale, al trasporto animali vivi. Diritti che hanno portato a vittorie contro lo sfruttamento negli spettacoli, la detenzione in cattività di specie selvatiche oppure maltrattamenti di ogni sorta.
Di pari passo al riconoscimento dei diritti degli animali, sono state condotte innumerevoli ricerche mirate alla comprensione e a una maggiore conoscenza degli animali, del loro regno cognitivo e del loro linguaggio. Se da una parte, sono più note le specie domestiche e d’affezione quali cani e gatti, quelle da reddito passano spesso in secondo piano.
Animali sensibili alla voce e alle emozioni umane
In questo ambito, una nuova ricerca condotta da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Copenaghen e dell’ETH di Zurigo hanno scoperto che cavalli e maiali non solo riconoscono le emozioni delle persone ma sentono anche la carica negativa o positiva nel tono di voce di una persona.
Ovvero, sia i maiali che i cavalli reagiscono più fortemente ai suoni negativi.
Gli studiosi hanno osservato la reazione di alcuni esemplari ai toni di voce negativi e positivi. Per farlo hanno condotto diversi test durante con i quali hanno diffuso, tramite altoparlanti, la registrazione di versi di animali e di voci umane.
Sono stati analizzati diversi parametri: le risposte al suono, il tempo di reazione, se l’animale si girava in direzione dell’altoparlante, il numero di nitriti o strilli al minuto e i movimenti della coda.
“I risultati hanno mostrato che i maiali e i cavalli domestici, così come i cavalli selvaggi asiatici, possono distinguere, sia quando i suoni provengono dalla loro stessa specie e da parenti stretti, sia dalle voci umane“, ha dichiarato la biologa comportamentale Elodie Briefer.
“I nostri risultati mostrano che questi animali sono influenzati dalle emozioni con cui carichiamo la nostra voce quando parliamo o siamo intorno a loro. Reagiscono più fortemente, generalmente più velocemente, quando sentono una voce carica di negatività, rispetto a quando viene emessa una voce positiva“.
Prosegue la biologa, sottolineando che “sembrano addirittura rispecchiare l’emozione a cui sono esposti.”
I suoni negativi hanno avuto provocato forte reazioni nei cavalli e nei maiali ma meno nei cinghiali. Secondo i ricercatori, potrebbe esserci un collegamento con l’evoluzione delle specie a contatto con l’uomo e con il loro sviluppo con l’addomesticamento.
L’obiettivo futuro dei ricercatori sarà quello di capire in che misura gli animali vivono le loro emozioni e a quale livello di coscienza.
Ma non solo. Se gli animali sono in grado di capire e percepire le emozioni umane, non è detto il contrario. Non a caso, gli studiosi vogliono condurre una ricerca anche su quanto gli esseri umani siano in grado di comprendere i suoni delle emozioni degli animali.
Benessere degli animali
“Significa che le nostre voci hanno un impatto diretto sullo stato emotivo degli animali, il che è molto interessante dal punto di vista del benessere degli animali”.
Per la biologa, la ricerca dimostra quanto il relazionarsi in maniera più gentile con un tono di voce positivo potrebbe migliorare le condizioni di vita degli animali, rendendoli meno stressati e più calmi, soprattutto in alcuni settori.