Prima di indossare i panni (e il sigaro) di John “Hannibal” Smith, l’attore che lo ha interpretato è stato il protagonista di un autentico film di culto.
Non è sempre stato il cinico e un po’ sopra le righe John “Hannibal” Smith l’attore George Peppard. E’ stato una vera e propria icona di Hollywood dei tempi d’oro.
George Peppard
L’attore che vestiva i panni del colonnello è George Peppard. Nato in Michigan da famiglia benestante, è costretto a lasciare gli studi per arruolarsi nei Marines dai quali si congederà con il grado di sergente. Prima di scoprirsi attore, George farà un po’ di tutto, meccanico, tassista, impiegato. Si trasferisce a New York dove, preso dalla passione per la recitazione, studierà al mitico Actors Studio di Lee Strasberg, frequentato da miti come Marlon Brando, James Dean e Paul Newman. Il suo primo film è del 1955 The U.S. Steel Hour, ma comincia a farsi notare grazie alla sua interpretazione di A casa dopo l’uragano con Robert Mitchum.
Gli arriva anche l’occasione della vita. Il regista John Sturges lo contatta per dargli una parte nel film che ha in preparazione, un western dal titolo I magnifici sette. Peppard, però rifiuta, non convinto del progetto. La parte che avrebbe dovuto interpretare era quella di Vin, poi passata ad un certo Steve McQueen… Nel 1961 si rifà dell’occasione perduta grazie ad un film intramontabile, un vero e proprio cult, Colazione da Tiffany con l’affascinante ed eterea Audrey Hepburn.
La sua carriera procede con successo fino agli anni Settanta, quando, il film da lui diretto, interpretato e prodotto è un clamoroso flop. La delusione e i problemi economici lo spingono verso la dipendenza da alcol.
Ed è proprio grazie al ruolo del colonnello in A-Team che riesce a risollevarsi e disintossicarsi.
John “Hannibal” Smith
Il personaggio interpretato da Peppard è il capo della squadra di mercenari al servizio del bene e l’ideatore dei loro piani. Tipica è la sua frase “vado matto per i piani ben riusciti”. Il soprannome “Hannibal” gli è stato dato per la sua abilità di tattico e stratega. Per portare a termine i suoi (a volte strampalati) piani è solito travestirsi. Uno dei travestimenti che ama di più è quello del lavandaio cinese Mr. Lee che utilizza per contattare i clienti.
Con questo ruolo l’attore si è riscattato dal periodo della dipendenza, purtroppo però ha scoperto di essere affetto da un cancro ai polmoni. George Peppard muore nel 1994 per una polmonite connessa alla sua patologia.