Ogni serie ha i suoi personaggi più sfavillanti e quelli meno in luce, quelli che creano tensione e quelli che la risolvono. Ne “La casa nella prateria”, il ruolo della ragazza perfetta è quello di Mary, e forse questo l’ha messa ingiustamente in ombra rispetto ai personaggi più “vivaci”.
Certamente, lo sappiamo, almeno formalmente, è Laura la protagonista. Lei ha scritto i nove fantastici libri da cui è nata la serie televisiva più fortunata della storia, quella che mai, nemmeno per un anno, è andata fuori programmazione. E questo dal 1983, l’anno della prima messa in onda.
Il vero protagonista della serie, in realtà, è Michael Landon, l’uomo che con la sua visione, la sua tenacia, la sua abilità nel gestire bambini e ragazzi, il suo sogno, ha trasformato un’idea, che poteva essere una delle tante che nascono e muoiono sul piccolo schermo, in una saga immortale. Landon ha voluto raccontare la grande storia di una famiglia, con le sue difficoltà e i suoi piccoli e grandi momenti di gioia, i suoi drammi, anche.
E per mettere in scena tutto questo ha utilizzato una storia vera, quella di Laura Ingalls appunto, e delle sue sorelle. Tutti conoscono Laura, tutti amano la piccola Carrie, impacciata e buffa. Il successo di Mary è stato più difficile. Come mai?
Come mai si parla e si pensa raramente a Mary, la ragazza più grande, la figlia maggiore. Mary, la splendida, studiosa, gentile, premurosa, responsabile, la ragazza che tutti vorrebbero avere accanto?
E’ un mistero nascosto nell’animo umano o nelle pieghe della sceneggiatura? Vediamo intanto chi è stata Mary Ingalls, nella realtà.
La “vera” Mary Ingalls
La “vera” Mary Ingalls nasce nel 1865 ed è la sorella maggiore di Laura, che la renderà per sempre immortale nel ciclo della sua autobiografia. Ha vissuto, un po’ come tutta la sua famiglia, una vita difficile.
A 14 anni si ammala di scarlattina, e in poco tempo diventerà cieca. Un dramma che è al centro della serie e che tutti i suoi spettatori hanno vissuto con sofferenza. Recenti studi hanno dimostrato che non fu la scarlattina la causa della sua cecità, ma un’altra insidiosa malattia che Laura portava dentro di sé: la meningoencefalite. A dispetto della sua menomazione, Mary studia con successo nella scuola per ciechi Iowa Braille and Sight Saving School, un istituto allora all’avanguardia. Si diploma nel 1889 e torna a vivere con i genitori. Dopo la loro morte si trasferisce dalla sorella Carrie, e muore senza essersi mai sposata, all’età di 63 anni.
La serie racconta molto bene il travaglio, la sofferenza, la volontà sovrumana di Mary. Il suo spirito di sacrificio, persino un certo suo complesso che la porta ad accollarsi anche colpe non sue, o colpe che nascono dalla sua buona volontà, come il drammatico incendio del fienile, causato dal suo studio notturno, e dalla lampada, quando già ci vede poco.
È stata questa perfezione, forse perfino eccessiva a renderla un personaggio “difficile”? E’ stata la sfortuna con la quale le sue virtù sono ricompensate?
È difficile dirlo. Ma Mary merita un posto speciale nel cuore di tutti gli appassionati de “La casa nella Prateria”. È un personaggio più “difficile” di altri, ma non per questo va amato di meno. Anzi, proprio il contrario.