Il passaggio alla TV digitale con il nuovo standard sta costringendo molti italiani a cambiare televisore, con spese importantissime e soprattutto non necessaria. Perché l’alternativa esiste ed è italiana.
Il nuovo standard digitale sarebbe anche una cosa meravigliosa dal punto di vista strettamente tecnico. Purtroppo ha due problemi che stanno creando preoccupazioni a tantissimi italiani.
Il primo è che molti dei canali che amavamo sono improvvisamente spariti, in certi casi non si vedono più del tutto e recuperarli è un’impresa faticosa e incerta. Sempre che si possa fare, perché molti televisori, e qui sta il secondo punto dolente, non sono affatto attrezzati per il nuovo standard. C’è poco da fare, occorre buttarli. Può anche essere un’occasione per rinnovare un po’ la casa e introdurre un elettrodomestico nuovo. Ma è un’occasione costosa, e soprattutto è un’occasione imposta, il che la rende quantomai sgradita.
Occorre davvero cambiare televisore?
In molti casi no. Se vogliamo passare al nuovo sistema senza cambiare proprio nulla, e il nostro apparecchio non è proprio decrepito, non serve spendere cifre importanti.
Se un buon televisore nuovo costa anche 500 euro, è bene sapere che possiamo ottenere esattamente lo stesso risultato stanziando solo un ventesimo di quella cifra: sì, se si decide di non lasciarsi abbagliare dagli specchietti della pubblicità si può acquistare quello che molti utenti definiscono “il migliore decoder in commercio” spendendo soltanto 25,50 euro. Si tratta del decoder B UBISHENG, che ha tutte le funzioni più avanzate e un jolly nella manica: la presa SCART, adatta a collegarsi anche con vecchi televisori che la utilizzano ancora. La scelta ideale per gli appassionati di TV “intelligente”.
L’alternativa “italiana”
Ma tutto sommato, a volte non è male cambiare qualche vecchio pezzo di casa. Un televisore che fa i capricci, che si è scolorito, che non regala più le emozioni di un tempo, con l’audio impastato.
Se è venuto il momento di salutarlo, è bello sapere che il nuovo standard ci dà la scusa per passare a un nuovo apparecchio di qualità, selezionato, affidabile, spendendo molto ma molto meno di quanto servirebbe per un marchio premium, e senza rinunciare assolutamente a nulla sul piano tecnologico e soprattutto della qualità. L’alternativa ce la offre una azienda italiana che seleziona i suoi prodotti in oriente e li garantisce. Si tratta di Trevi, che offre uno splendido LCD a 32 pollici, perfettamente adatto al nuovo standard e con una qualità audio che i clienti che lo hanno acquistato definiscono addirittura “sorprendente”. Il prezzo? 166 euro e 50. Una cifra con la quale non si paga nemmeno un 14” pollici “blasonato”. Provare non costa niente, anche perché la restituzione, se per caso cambiate idea, è gratuita. Almeno per chi acquista sugli e-commerce più popolari.