Sono passati anni dalla morte di uno dei presentatori più carismatici della televisione italiana, ma forse la vicenda del rapimento non è nota a tutti.
Allegria… ancora oggi questa parola fa tornare alla mente una voce ed un volto, quello dell’indimenticato ed indimenticabile Mike Bongiorno.
Italia- USA e ritorno
L’indiscusso re del quiz televisivo era nato a New York da famiglia di ascendenza italiana, la mamma era torinese, mentre il papà di origine siciliana. La sua era una famiglia benestante, suo padre era talmente in vista da essere candidato come sindaco di New York. I suoi però si separarono e il giovane Mickey fece il viaggio della speranza a ritroso, tornando in Italia con la mamma. Subito appassionato di giornalismo, cominciò a seguire lo sport per il quotidiano di Torino, La Stampa. Una carriera che vide interrotta dallo scoppio della Seconda Guerra mondiale.
Staffetta partigiana, fu arrestato, incarcerato, torturato ed infine rinchiuso nel campo di concentramento di Spittal an der Drau, dai nazisti. Liberato alla fine della guerra, ricominciò da dove aveva lasciato, con il giornalismo, tornando negli USA. Ben presto fu richiamato in Italia per aiutare la nascente televisione italiana. Da lì il resto è storia. I programmi che ha condotto nel corso di una vita dedicata al piccolo schermo non si contano e alcuni sono davvero entrati nella memoria collettiva. Dopo aver costruito il suo successo in Rai, passò, credendoci, alla televisione commerciale, quando era ancora agli albori, contribuendo alla sua affermazione.
Tra i programmi più noti del grande Mike ricordiamo: Lascia o raddoppia?, Festival di Sanremo, Rischiatutto, Canzonissima, Flash, Bis, Telemike, La ruota della fortuna e sono solo una goccia nel mare.
La tremenda vicenda
Mike morì per un infarto a Montecarlo, nel 2009, mentre era in procinto di andare in onda con un nuovo programma su Sky. Inutile dire che il cordoglio fu enorme. Il funerale di stato celebrato in Duomo a Milano è stato il giusto tributo ad un uomo che aveva, a suo modo, fatto l’Italia televisiva. Degno coronamento di una vita pienamente vissuta e invece no.
Una brutta storia era in agguato. Dopo neanche due anni, la bara contenente le spoglie mortali di Mike Bongiorno, fu trafugata dal cimitero di Dagnente presso Novara. Un atto odioso e sacrilego che gettò nella disperazione la famiglia del presentatore. Numerosi furono gli appelli fatti per ritrovarla, ma non mancarono neanche “sciacalli” che, per tirar su qualche soldo, chiesero un riscatto, pur essendo estranei al fatto.
Dopo qualche mese, la bara venne ritrovata accanto ad una chiesa di campagna a Vittuone, vicino Milano. I colpevoli del fatto non furono mai identificati, così come i motivi del gesto rimasero oscuri. La famiglia decise allora per la cremazione. Le ceneri sono state poi disperse sul Cervino. Sempre più in alto, come avrebbe detto Mike.