Justin Bieber, lo sanno tutti, è stato bannato dalla Ferrari per avere mancato di rispetto al marchio. Dopo il gran rifiuto del “cavallino” le sue opzioni si sono drammaticamente ristrette, ed ecco il risultato.
Justin Bieber potrebbe essere considerato da molti un ragazzo fortunato. Talento da definire ma tanti, tantissimi miliardi sin da un’età ancora giovanissima.
Aveva sedici anni, Justin quando ha fatto fragore sulle scene cominciando a vendere dischi a milioni, diventando il simbolo dei boy singer. Da allora non ha mai smesso di fare soldi a palate. Ma tanta ricchezza, sulla struttura di un ragazzo ancora fragile ha prodotto conseguenze devastanti sulla sua personalità.
Un ragazzo difficile
È figlio di due genitori che non si sono mai sposati. È cresciuto in una famiglia complicata e disordinata, in mezzo a sorellastre, con mezzi di sussistenza incerti e improbabili. Il denaro per lui è sempre stato un problema, e forse qui, nelle pieghe di una infanzia difficile si deve ricercare la radice del comportamento disordinato ed eccessivo che ha portato il denaro a diventare un problema anche quando da poco è diventato fin troppo.
Gli inizi della sua carriera sono già macchiati da comportamenti discutibili, come l’avversione della madre all’origine ebraica del suo scopritore Scooter Braun. A dispetto della di lei speranza di non avere un ragazzo ebreo come manager del figlio, sarà proprio Braun a lanciare il giovane Bieber nella stratosfera della pop music. Dal suo primo singolo “One time” al secondo “One lonely girl”, la carriera decollò in modo perfino esagerato e la sua voce di “ragazzo soprano” è diventata una vera macchina da soldi, che Bieber ha successivamente portato con successo anche nei social, diventando un influencer tra i più pagati al mondo: un suo post su Instagram costa alle aziende che lo sponsorizzano ben 74.000 dollari.
In questo fiume di denaro la ragionevolezza si è un po’ persa, la bulimia di acquisti costosi si è fatta incontrollabile fino al punto da violare le cause contrattuali con la Ferrari, produttrice di uno dei suoi “giocattoli”. Bieber ha mancato di rispetto alla vettura: l’ha abbandonata, persa, poi ritrovata, ridipinta in colori agghiaccianti e rivenduta all’asta. Tutto ciò ha portato la casa di Maranello ad escludere Justin Bieber da ogni futuro possibile acquisto. L’immagine del grande marchio italiano e quello di una popstar viziata e capricciosa non devono mai più incontrarsi.
Bieber ha sicuramente i mezzi per soddisfare le sue necessità di spostamento in modo diverso, ma lontano dal marchio di Maranello il suo gusto alquanto discutibile ha avuto modo di esaltarsi fino all’acquisto della macchina più simbolica della sua collezione. Una Rolls Royce customizzata da West Coast Customs, lo shop di Ryan Friedlinghaus, che ricorda più un carrarmato del futuro che una vettura da sogno.
Una macchina francamente orribile, il cui costo si vocifera essere altrettanto mostruoso: ben 330.000 dollari.