Una dieta con più cioccolato? Non solo rende più felici ma vi regala anche qualcosa di altrettanto importante. Essere golosi da adesso è una virtù.
Un accurato studio promosso da un gruppo di esperti della University of Southern California ha preso in esame centinaia di ricerche sulla nutrizione condotte negli ultimi anni. Lo scopo era quello di individuare la dieta che offriva “maggiori possibilità di vivere più a lungo e in modo più sano”.
Un tipo di alimentazione con la quale è possibile “ritardare l’invecchiamento” e ridurre il rischio di sviluppare malattie legate all’età, tra cui diabete e cancro.
La dieta per la longevità
Secondo i ricercatori la “dieta ideale” deve includere molti legumi – come lenticchie e fagioli – cereali integrali e molte verdure che costituiscono una parte fondamentale, ai quali si aggiungono le noci e olio d’oliva.
A differenza di quanto si creda, sono stati sconsigliati alcuni tipi di pesce mentre si dovrebbe ridurre l’assunzione di carne di pollo e quasi completamente eliminare la carne rossa. Anche gli alimenti lavorati come i cereali e lo zucchero raffinato, pane bianco, pasta e cereali, devono essere ridimensionati.
A grande sorpresa nella dieta per la longevità è vivamente consigliato il cioccolato nero fondente.
Inoltre, è importante concedere al corpo un digiuno di 12 ore al giorno, almeno per cinque giorni al mese, ogni tre o quattro mesi, soprattutto per le persone a rischio malattia.
Valter Longo, geriatria e biologo, autore principale della ricerca ha dichiarato che non si tratta di una dieta alimentare destinata al dimagrimento quanto invece mirata a rallentare l’invecchiamento e “a sostenere la salute in età avanzata”.
Lo studio condotto da Longo e dalla professoressa Rozalyn Anderson, esperta di invecchiamento dell’Università del Wisconsin, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell.
I due esperti hanno preso in esame diverse diete alimentari. A partire da quelle popolari con restrizioni caloriche, la dieta mediterranea, il vegetarianismo e il veganismo. Inoltre, sono state considerate anche le abitudini alimentari tra le quali anche il digiuno intermittente. Confrontando questi studi, i due ricercatori hanno incrociato i dati delle diete confrontandoli con la durata della vita di coloro che le hanno seguite.
La dieta ideale contro l’invecchiamento
Metà dell’apporto calorico giornaliero dovrebbe derivare da una quantità che varia da moderata ad alta di carboidrati.
Un decimo della dieta dovrebbe integrare proteine principalmente vegetali, un terzo di tutte le calorie dovrebbe provenire dai grassi vegetali.
Ridurre al massimo zucchero e cereali lavorati.
A questo si aggiunge il digiuno di cinque giorni che aumenta l’autofagia – il modo in cui il corpo elimina le cellule danneggiate e le tossine- contribuendo alla rigenerazione cellulare nei tessuti del corpo. Grazie a questo digiuno viene potenziata la funzione metabolica ovvero la velocità con cui il corpo brucia calorie. Inoltre, ritarda l’immunosenescenza, ovvero la funzione immunitaria ridotta che sopraggiunge con l’età.
“La regolamentazione di questa rete di pro-longevità può ritardare l’invecchiamento e ridurre i fattori di rischio e/o l’incidenza di malattie legate all’età, tra cui diabete, cancro, malattie cardiovascolari e neurodegenerative”.
I ricercatori tengono a precisare che questa dieta non è adatta a tutti. E’ consigliato rivolgersi al proprio medico in quanto si deve tenere conto dell’età, delle condizioni di salute e della genetica di una persona. Gli over 65 potrebbero aver bisogno di più proteine ”per contrastare la fragilità e la perdita di massa corporea magra”. Concludono i ricercatori.
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