Una truffa sta spopolando sul web e tantissime persone ci stanno credendo. La polizia ha indicato il metodo giusto per poterla evitare.
Ancora una volta la polizia è costretta a lanciare l’allarme anti truffa sul web. Centinaia di persone ci stanno cascando e ciò ha messo in allerta le autorità competenti in materia. Il tutto si sta trasformando in una tragedia per le tasche di chi crede a tali iniziative. I soldi che sono stati rubati sono molti, quindi, meglio approfondire l’argomento.
Mail, Sms, messaggi su Whatsapp, su altri social network e telefonate che rendono l’idea del bombardamento che esiste nei confronti degli utenti. Tutto ciò non è sempre frutto di attività criminali, ma meglio stare sempre in allerta. Si va dalle compagnie telefoniche, fino a quelle elettriche, passando per i rivenditori del tutto.
I nostri smartphone sono divenuti un’arma a doppio taglio, di cui alcune persone, specie le più anziane, non riescono ad averne il controllo. Specie per queste ultime, meglio far comprendere loro che alcune cose su internet non vanno assolutamente fatte. Meglio ancora se si sa approfonditamente cosa non andrebbe fatto. A delucidarci in materia ci sono gli esperti del mestiere e la Polizia postale che, talvolta, lancia dei comunicati molto dettagliati su come ci si muove in determinate situazioni.
Le indicazioni anti truffa da seguire attentamente
La notizia più recente è quella di una mail che arriverebbe a chiunque. L’utente si allarma, per via della sua provenienza, e si sente in obbligo di rispondere a tale messaggio. La Polizia postale, però, ha affermato che mai si dovrebbe rispondere a tali mail, dato che non è plausibile ricevere dei messaggi di vitale importanza tramite questo strumento. Infatti, le mail non sono tutte certificate e, spesso, si possono creare anche con un nome proprio diverso da quello reale.
Di solito, le informazioni statali che arrivano ai cittadini pervengono tramite raccomandata alle caselle postali. Quest’ultima, poi, deve essere ritirata direttamente alla Posta più vicina. Non esiste al mondo che degli atti giudiziari arrivino, quindi, tramite mail.
Invece, molti hanno creduto alla truffa della Polizia giudiziaria, che arrivava tramite mail. Si tratta di una convocazione che non ha, però, nessuna valenza effettiva. L’avvocato Guido Pascucci parla di decine di episodi che sono a lui pervenuti. “Si tratta di pedopornografia, ma ci sono anche errori grossolani nella dicitura”, ha affermato durante un’intervista.