C’è un cibo che consumiamo tutti i giorni intorno al quale è nato un importantissimo allarme salute. Sotto inchiesta c’è il contenuto in metalli pesanti, che causano gravissime patologie. Ecco come evitare il rischio a tavola.
Gli italiani ne consumano enormi quantità. È un cibo pratico, economico, che apporta importanti nutrienti e che per questo si trova in tutte le liste della spesa.
Ma altrettanto importante è l’allarme che negli ultimi tempi tempi lo circonda. Un allarme che nasce dalle condizioni dell’ambiente naturale e dalla diffusa consapevolezza che alcune sostanze pericolose si accumulano lungo la catena alimentare e che cibi un tempo considerati assolutamente innocui possono essere oggi contaminati da sostanze come il mercurio, i cui effetti pericolosissimi sulla salute sono noti.
Il pericolo del mercurio
Il mercurio è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una delle sostanze che causano in assoluto le maggiori preoccupazioni per la salute umana. I bambini e le donne in gravidanza sono particolarmente vulnerabili ai suoi effetti, specialmente quelli da assorbimento ripetuto di piccole quantità che si accumulano nel corpo e che possono dare origine a veri e propri avvelenamenti. La dose settimanale tollerabile è 4mg per Kg di peso corporeo. A dosi superiori, specie quando se ne ingeriscono quantità elevate, il mercurio può causare: debolezza muscolare, indebolimento della vista e persino paralisi di mani e piedi. Una sostanza quindi da trattare con grande cautela.
Mercurio e pesce sott’olio
Esiste la diffusa convinzione che il pesce sott’olio sia responsabile dell’apporto di elevate quantità di mercurio, e questo specialmente a causa del fatto che questo metallo non viene smaltito dal corpo e si accumula nella catena alimentare. Tutti i pesci che consumiamo in scatola e specialmente il tonno, sono predatori che si nutrono di altri pesci e che dunque secondo questa teoria sarebbero responsabili di una carica di mercurio molto elevata. Qualcuno arriva persino ad accusare la conservazione sott’olio.
È importante sottolineare invece che il pesce in scatola sott’olio contiene esattamente la stessa quantità di mercurio del pesce appena pescato: le analisi lo hanno dimostrato oltre ogni possibile dubbio.
Il pesce sott’olio, economico, facile da prepararare, grande apportatore di Selenio e vitamina A e D si può quindi consumare in piena tranquillità. Come ogni alimento deve essere consumato in modo bilanciato ed alternato ad altri, per una dieta equilibrata.
Uno o due porzioni di pesce sott’olio la settimana non fanno alcun male, anzi sono preziose per la salute.
E tra le buone notizie è importante ricordare che non è nemmeno necessario buttare l’olio di conservazione. Se piace, si può consumare tranquillamente. Non presenta alcun rischio. Unica raccomandazione: se possibile è sempre meglio acquistare il pesce sotto vetro, che permette di osservare a prima vista lo stato di conservazione.
Per quanto il pesce sott’olio sia buono e sano, non lo sarebbe più se fosse ossidato o avariato. Come del resto qualsiasi altro alimento.