Tutti quelli che amano “La casa nella Prateria” si sono trovati a detestare un po’ Nellie Oleson, la ragazzina viziata, rivale di Laura. Ma se avessero conosciuto la sua storia, forse l’avrebbero detestata il triplo.
Per chi sa come funziona una sceneggiatura, è sempre stato chiaro il ruolo di Nellie Oleson nella fantastica saga della famiglia Ingalls.
Nellie è l’antagonista. Laura mette in scena i valori positivi della responsabilità e dell’amore, trasmessi a lei dalla sua famiglia, e in primis dal suo grande papà Charles Ingalls/Michael Landon. Nellie è il suo opposto: invidiosa, avida, egoista, snob. Formata a misura della madre Harriet, “ricca” per quanto si può essere ricchi gestendo un emporio in una cittadina del XIX secolo…
Nellie è una vera “cattiva”, un personaggio senza sfumature, unidimensionale. È l’eterna disperazione della sua amica Laura, che non riesce a esserle ad amica, se non a brevissimi sprazzi, quando i sentimenti positivi vincono il carico di negatività e di cattiveria impersonato da Nellie.
“La casa nella prateria” è una saga basata su una storia vera, l’autobiografia di Laura Ingalls, una serie di libri che ebbe una notevole fortuna e che venne trasformata in serie sotto l’impulso di due uomini: il produttore Ed Friendly, che intuì le potenzialità delle storia e il poliedrico attore, regista e produttore Michael Landon che della “Casa nella Prateria” è diventato l’anima e l’autore, più di chiunque altro.
Landon accettò la proposta di Friendly a patto di essere il protagonista assoluto della produzione, e così fu. Una grande fortuna per la serie forse più amata di ogni tempo, l’unica che non sia mai uscita di programmazione dal giorno della sua prima messa in onda.
Ma torniamo alla vita vera di Laura Ingalls. È mai possibile che una bambina così irrimediabilmente “cattiva” come Nellie Oleson sia davvero esistita nella realtà?
Nellie Oleson è una bambina che è esistita veramente?
Fortunatamente per la vera Laura Ingalls, no. Non è mai esistita nella realtà una antagonista così feroce come la Nellie della serie. Per crearla la scrittrice dovette fondere in un unico personaggio la personalità di tre bambine diverse: Nellie, Genevieve ed Estella.
Tre bambine con il loro pregi, ed evidentemente i loro difetti. Ognuna di loro si trovò in fasi diverse della vita a vivere nel west, vicina a Laura. Tutte e tre ne hanno evidentemente segnato l’esperienza. Tre bambine diverse che hanno avuto nella vita tre vite diverse: una rimasta due volte vedova, una che finì per divorziare da un matrimonio infelice, una morta ancora giovane. Solo due di loro hanno avuto figli (una di loro ben tre).
Insomma, è di un certo conforto sapere che tutta la cattiveria concentrata nel personaggio di Nellie è la fusione dei piccoli, forse gravi, difetti di più ragazzine. Sarebbe stato veramente triste pensare che una bambina vera, per quanto romanzata, sia stata capace di lasciare dietro di sé un’impronta negativa così terribile, duratura e senza attenuanti.
La storia di Nellie, Genevieve ed Estella, le tre bambine, e poi donne che hanno dato vita al personaggio di Nellie è davvero affascinante e appassionante da scoprire. Per chi volesse farlo esiste un libro che ne racconta la vita: The Three Faces of Nellie: The Real Story Behind Laura Ingalls Wilder’s “Nellie Oleson”.
L’ha scritto Robynne Elizabeth Miller, e se conoscete l’inglese ed amate questa serie meravigliosa, vale sicuramente la pena di leggerlo.