Fazio è il braccio destro del commissario più conosciuto d’Italia. Con la chiusura della serie, anche lui è rimasto “spasso”.
Il commissario Montalbano ha lasciato orfani milioni di lettori e telespettatori, ma ha anche lasciato “a piedi” il cast, che si è ritrovato privo di un “impiego sicuro”
Un format vincente
Montalbano è nato da quel genio letterario che è stato Andrea Camilleri. Lo scrittore siciliano nato in provincia di Agrigento ha esplorato in lungo e in largo l’arte della scrittura, come scrittore, poeta, sceneggiatore e drammaturgo. E’ stato anche regista teatrale e insegnante di arte drammatica.
Negli anni Quaranta è già regista di teatro ed è il primo a portare in scena Beckett in Italia. Studia all’accademia d’arte drammatica di Roma di cui in seguito diventerà anche docente. In questa veste, molti anni dopo, avrà come allievo un certo Luca Zingaretti…
La sua prima opera letteraria la scrive alla fine degli anni Settanta, ma è la serie che vede protagonista il commissario Montalbano a dargli fama e successo internazionale.
Da quei fortunati romanzi ne viene tratta una fiction che lo vede partecipare in veste di sceneggiatore.
A vestire le panni del commissario di Vigata sarà proprio quel suo allievo all’accademia: Luca Zingaretti. Ma il successo della fiction si deve all’abilità di un cast perfettamente delineato che è rimasto nel cuore del pubblico.
Il braccio destro di Montalbano
Più che a Mimì Augello, il commissario si affida al più preciso e leale dei suoi collaboratori, l’ispettore Giuseppe Fazio. A Fazio non sfugge nulla, sa a memoria vita, morte e miracoli dei suoi concittadini e quello che non sa lo scova. Interpreta gli sguardi del suo superiore e si mette subito al lavoro. La sua frase che più irrita Montalbano è: Già fatto commissario!
L’attore che lo interpreta è Peppino Mazzotta. L’attore è calabrese e non siciliano come nella fiction (neanche Zingaretti lo è) e si è formato come attore all’Accademia di Palmi. Per anni ha lavorato in teatro, prima di trovare la grande popolarità interpretando Fazio. Nel 2012 ha anche ottenuto un riconoscimento per la sua attività teatrale: il Premio Annibale Ruccello.
Mazzotta ha dichiarato che l’ispettore gli mancherà, nonostante sia stato solo una minima parte del suo lavoro di attore. Continua la sua carriera al cinema e in teatro prediligendo ruoli di un certo spessore. Ha anche scritto il suo primo libro.
Della sua vita fuori dal set si conosce molto poco, non ama condividere il suo privato. Pare abbia una compagna e che da 20 anni sia buddhista: «Il Buddhismo è stato per me un riferimento nei momenti più critici», ha dichiarato.