Catherine Spaak, niente romperà più il silenzio | La rottura con la figlia

Se n’è andato un altro tassello del cinema italiano che ha fatto scuola nel mondo. E se al cinema aveva dato tutto, una parte della sua vita era rimasta insoluta.

Assistiamo con dolore e malinconia alla scomparsa di grandi personaggi di un cinema italiano che aveva dato vita a degli autentici capolavori. Oggi è toccato a Catherine Spaak, che ha illuminato con il suo allure gli anni d’oro dello spettacolo italiano.

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Catherine Spaak (web source)

Chi era

Era nata in Belgio da una famiglia molto in vista. Sua madre era l’attrice Claudie Clèves, mentre il padre era sceneggiatore cinematografico.
Suo zio è stato più volte primo ministro del Belgio.
Inquieta di natura, arriva in Italia ancora adolescente, negli anni Sessanta. Fu Lattuada a lanciarla nel cinema. Impersonava la ragazzina spregiudicata che faceva girare la testa a tutti, lei con una bellezza così diversa dalle attrici che avevano popolato il cinema italiano fino ad allora.
Quel personaggio le rimane cucito addosso anche nei film successivi, tutti opere di grandi registi: Il sorpasso, La noia, La parmigiana, La bugiarda e La voglia matta.
In anni più maturi si indirizza verso il giornalismo televisivo e la conduzione. È lei che ha tenuto a battesimo Forum prima della deriva “urlata”, ma il pubblico la ricorda anche per Harem, un salotto in cui intervistava solo donne, conversazioni su temi intimi e privati, non banali, ma senza mai alzare i toni.
Negli ultimi anni aveva ceduto anche lei a talent e reality, prima di avere un’emorragia cerebrale nel 2020.

Il dolore per la figlia

Catherine si è sposata quattro volte, la prima con Fabrizio Capucci, fratello del noto stilista, un matrimonio riparatore. È molto giovane all’epoca ed rimane incinta della sua prima figlia, Sabrina.
Vive a casa Capucci, in un’atmosfera per lei intollerabile. Prende la bambina e scappa, ma la famiglia del marito non ci sta. Sporgono denuncia e la Spaak viene arrestata. All’epoca una donna non poteva crescere una figlia da sola, esisteva solo la “patria potestà”.

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Catherine e la figlia negli anni Settanta (web source)

Il tribunale le toglie la bambina, con una motivazione che oggi è ridicola e offensiva: la madre, essendo una donna di spettacolo, era di dubbia moralità. Sabrina venne affidata alla nonna paterna.
Da allora qualcosa si è rotto tra madre e figlia, un muro di silenzio si è alzato. Non sono più riuscite a ricostruire un rapporto interrotto in modo così disumano. La Spaak parla all’epoca di una sorta di condizionamento subito da Sabrina, alla quale avrebbero fatto credere che la mamma l’avesse abbandonata.
E ora, con questo tragico epilogo, non avranno più occasione di sanare quel dolore.

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