Massimo Boldi è (o quantomeno è stato) il principe del cinepattone natalizio. Le sue interpretazioni hanno squassato di risate gli italiani e, si può starne certi, rimpinguato le sue casse. Il re degli orologi è sicuramente adatto a un personaggio così, ma non tutti sono convinti che il suo sia proprio genuino.
C’è poco da dire, Massimo Boldi è Massimo Boldi. La sua comicità è stata unica. Non sofisticata, non adatta al cinema d’essai. Ma di soldi ne ha fatti a camionate.
Ed ha avuto, impossibile negarlo, una sua qualità. Da “Cipollino” ai cinepattoni in coppia con Christian De Sica, Boldi ha segnato un’epoca. E guadagnato tanti, ma proprio tantissimi soldi.
Se ci si chiede quale può essere l’orologio ideale per un simile faraone del botteghino, la risposta arriva abbastanza spontanea: Rolex Daytona.
Rolex Daytona o “cinesata”?
E questo non tanto perché Boldi si sia mai impegnato più di tanto nelle gare motoristiche su circuito, l’ambiente per il quale il prezioso cronografo svizzero è nato. Piuttosto perché il Daytona, nella sua interpretazione meno nobile, ha quella visibilità molto evidente, molto iconica, grida “soldi soldi” a prima vista. È un orologio-simbolo che chiunque può decodificare. Un po’ volgaruccio, forse, portato così. Ma sicuramente efficace.
Il Daytona è un orologio nato per vincere e che da sempre si trova al polso di chi nella vita ha vinto per davvero. Lanciato nel 1963, il Rolex Cosmograph Daytona è un cronometro, uno strumento ad alta precisione che deve rispondere con esattezza alle necessità cronometriche dei piloti professionisti e dei loro team.
Oltre che un orologio costosissimo che costa quasi 15.000 nella versione “base” in acciaio, per salire fino a cifre stellari, impossibili e inimmaginabili nelle versioni che malevolmente si possono definire “da narcotrafficate” o da sceicco, in oro giallo, con diamanti e pietre preziose incastonate. Orologi che costano come appartamenti. A Montecarlo.
Quando Boldi ha mostrato una foto del suo Rolex su Facebook, non c’è stato quindi nulla di strano. Boldi, numero 1 lo è certamente. Qualche perplessità è nata notando nell’angolo della foto un ideogramma cinese che ha fatto aprire gli occhi ai più avvertiti.
Dopo pochi commenti interlocutori, è arrivata l’accusa infamante: “E’ un falso cinese!”.
Vero o falso Daytona, allora? “Bullata”, figura di m… o presa per i fondelli dei propri follower?
Difficile dirlo per chi non sia un esperto di Daytona veri e falsi. Aprite gli occhi e date voi stessi la risposta, se ne siete in grado.