C’è stato un periodo nel quale le canzoni di Alan Sorrenti hanno fatto sognare stuoli di ragazzine e lui era praticamente ovunque. All’improvviso è sparito. Cosa farà adesso?
“Noi siamo figli delle stelle, figli della notte che ci gira intorno…”, siate onesti, l’avete letta cantando. E vi sarà anche venuto in mente il suo interprete che un po’ di anni fa inanellava un successo dietro l’altro. Ad un certo punto è scomparso alla vista del suo pubblico e se ne sono perse le tracce. Cerchiamo di scoprire cosa ha fatto in questi anni.
Un mix formidabile
In Alan Sorrenti convivono due anime e due modi di essere. Nato da papà napoletano e mamma gallese, parte della sua infanzia la trascorre a Aberystwyth, in Galles, una città nota come centro di villeggiatura e per essere sede di una rinomata università.
Comincia a fare musica all’inizio degli anni Settanta e frequenta il Dams a Bologna. Quelli erano gli anni in cui la ricerca e la sperimentazione la facevano da padrone. Ed infatti i suoi primi album risentono di questo clima. Va in Africa per scoprire il ritmo e a Los Angeles per essere lì dove tutto succede.
Alla fine del decennio la svolta, da rock progressivo ad un genere molto meno ermetico e fruibile, pop e melodico.
Un successo senza precedenti
Sono questi gli anni di Figli delle stelle, Tu sei l’unica donna per me con cui vinse anche il Festivalbar e Non so che darei che gli fa conquistare il sesto posto all’Eurovision.
Gli anni che seguono segnano un netto declino di popolarità per il cantante partenopeo/gallese. La sua attività prosegue ma il grande successo si allontana sempre di più.
Gli anni bui
Negli anni Ottanta fa uso di stupefacenti e per quello viene anche arrestato. È stato anche protagonista di una rissa con l’ex moglie. Pare infatti che sia stato sorpreso dalla consorte, la modella Tony Lee Carland, a casa in atteggiamento inequivocabile con una bionda svedese, al che la signora ha brandito una mazza da baseball e ha cominciato a farla roteare pericolosamente. Inutile dire che sono dovute intervenire le forze dell’ordine.
Oggi Alan continua a fare musica, è buddhista da oltre trent’anni e vive a Roma anche se come ha dichiarato in un’intervista a Io Donna, per lui Roma è solo una piattaforma dalla quale partire.
Grazie alla sua nuova fede Alan ha imparato a considerare “gli ostacoli e le situazioni difficili necessari per crescere”. Secondo questa dottrina gli ostacoli esistono e sono giganteschi, ma l’umanità è ancora alla ricerca di “una dimensione di pace vera e propria”.