Dietro una delle canzoni più allegre e amate di sempre c’è la storia drammatica di un gruppo che si è spento dopo il primo singolo, che ha lottato per anni contro gli eventi. E poi, c’è un’altra lotta ancora più drammatica.
Per molti erano i nuovi Beatles, un gruppo nato alla fine degli anni settanta inseguendo uno di quei generi dal nome cervellotico ma dalla musica easy e orecchiabile.
Il loro territorio era Los Angeles e la loro formazione degli inizi comprendeva: Doug Fieger (voce e chitarra), Berton Averre (seconda voce e chitarra), Prescott Niles (basso) e Bruce Gary (batteria).
Il gruppo che bazzicava i locali della capitale californiana arrivo al successo con il lampo flashante di un missile: il primo singolo sarebbe stato il loro brano simbolo per sempre. Un successo ritmante e danzante, debordante, planetario e inarrestabile.
Quel brano che, a differenza del gruppo che lo aveva creato, nessuno è più riuscito a dimenticare era “My Sharona”. Un brano che rappresentò alla fine degli anni 70 una reazione al dilagare della disco music. A quel ritmo uniforme e di plastica, che stava ampiamente superando la data di scadenza, i “The Knack” opposero un rock che tornava alle origini semplici e ingenue, con qualche eco british anni 70. E fu per questo che la critica, per un breve momento, li accolse come una liberazione e li acclamò.
Dal 1979 il suo ritmo saltellante e singhiozzante non ha ancora smesso di uscire dagli altoparlanti delle radio e dei televisori, e poi dalle cuffie dei walkman e degli ipad. My Sharona è una canzone immortale, un tormentone, un’ossessione che probabilmente non ci abbandonerà mai.
Il pezzo è dedicato a una donna, il cui nome è, non sorprendentemente, “Sharona”. Si tratta di Sharona Alperin, che appare anche sulla copertina del disco.
Il declino e la fine di “The Knacks”
Dopo “My Sharina”, il gruppo non riesce più a produrre un secondo brano all’altezza del primo, la critica li massacra, al terzo album si separano. Poi si riuniscono, poi si separano di nuovo. Un’agonia interminabile che produce album sempre più spenti e privi di riscontro alle vendite.
All’agonia del gruppo, per molto tempo, si aggiunge quella del fondatore, Doug Fieger, che si ammala di tumore e per molti anni lotta contro il male incurabile, mentre le sue condizioni diventano sempre più gravi e senza speranza.
Pochi giorni fa, all’età di 57 anni, Doug Fieger è morto. Il carcinoma al polmone diagnosticato nel 2005, si è esteso a tutto il corpo e infine ha vinto.
My Sharona resterà, ma Doug Fieger ormai non c’è più. La sua drammatica storia finisce qui, per sempre.