Brutte notizie per i tassi e per chi ha acceso un mutuo. I tassi stanno schizzando alle stelle a causa dell’inflazione. E in alcune zone d’Italia la dinamica dei mutui è ormai fuori controllo.
Per molti anni la dinamica dei tassi è stata molto fredda. Tradotto in italiano: tassi molto bassi e molto stabili. Era quasi un peccato non farsi prestare dei soldi, considerato il costo irrisorio del denaro.
Come tutti i fenomeni eccessivamente lunghi ed eccessivamente anomali, anche questo, insieme a molti vantaggi ha portato distorsioni importanti, che rischiano di diventare tremendamente pericolose.
Troppi mutui, troppo in fretta, accesi con l’idea che “tanto i soldi costano poco”. Un’ ottima idea, finché i tassi non cominciano a salire. E il rialzo dei tassi non è una questione di finanza astrusa, lontana, come forse può sembrare leggendo gli aridi bollettini televisivi. Per chi ha preso soldi in prestito, e ha davanti ancora tantissimi anni di rimborso, un rialzo dei tassi in un mutuo a tasso variabile può significare l’esplosione della rata mensile da corrispondere. Tra un tasso 0,5% e un tasso 5%, la differenza è una quota interessi moltiplicata grosso modo per dieci. Se avete dato un occhiata al progetto del vostro mutuo sapete già che cosa significa vedere moltiplicata per ben dieci volte la parte di interessi da corrispondere. Gli interessi formano una quota molto significativa già con tassi all’1 per cento.
Con la nuova dinamica, avere un lungo mutuo a tasso variabile può diventare assolutamente insostenibile, per chi ha avuto l’imprudenza di non lasciare un larghissimo margine di sicurezza alle sue disponibilità mensile.
Margine di sicurezza che l’inflazione, l’esplosione dei costi degli alimentari, dei carburanti, della bolletta, e di tutto il resto, rischiano di erodere già per conto loro.
Augurandosi che nessuno abbia fatto il passo più lungo della gamba, sottoscrivendo mutui che il peggioramento delle condizioni economiche rischia di rendere insostenibili.
va subito detto che fenomeno è arrivato prima nelle grandi città, e prima fra tutte a Milano. Qui insieme ai mutui sono ripartiti i prezzi: chi non ha preso casa prima rischia di non riuscirci mai più.
Una doppia mazzata che ha congelato le nuove vendite, cresciute molto meno che nel resto d’Italia. Insomma, prezzi e mutui sempre più alti, troppo alti per i possibili acquirenti.
Meno problemi nelle altre grandi città, dove i mutui sono aumentati molto ma i prezzi delle case sono rimasti fermi.
Oggi a Napoli, Torino, Roma, per un mutuo trentennale la rata è già il 10% superiore a quanto era dieci anni fa, a parità di somma finanziata. Dove andremo a finire con un’inflazione che potrebbe passare il 6%?
Meglio non pensarci, per chi il mutuo ce l’ha già. O forse meglio pensarci tutti molto bene, sia chi ha già sottoscritto che chi deve ancora farlo. I mutui si possono rinegoziare prima di farsi strozzare.