Sebbene sia quasi scomparso dalle cronache, il Covid infatti morde ancora. E arriva la decisione drastica, che speravamo non arrivasse più
Si tratta di parole, ma, soprattutto, immagini, che tutti noi speravamo di aver messo per sempre in archivio. Nell’oblio di una brutta storia. E, invece, non è così. Si ripiomba nell’incubo, proprio quando sono passati oltre due anni dall’inizio della pandemia da Covid-19.
Le strade vuote, le scuole chiuse, le attività commerciali sbarrate. Immagini che ci sembravano fuoriuscite da un film post-apocalittico. Ma che, purtroppo, abbiamo vissuto a causa della terribile pandemia da Coronavirus. E che speravamo di non dover più rivivere.
E, invece, torna l’incubo lockdown. Quella misura drastica, drammatica, di contenimento del virus attraverso il distanziamento collettivo. Una misura che, probabilmente, salva dal contagio. Ma che, come sappiamo, ha creato non pochi problemi alla salute.
Se si pensa, solo per fare un esempio, che in Italia durante il lockdown l’88,6% delle persone sopra i 16 anni ha sofferto di stress psicologico e quasi il 50% di sintomi di depressione, con le persone più giovani, le donne e i disoccupati che si sono rivelati più a rischio.
Dati che arrivano da uno studio condotto congiuntamente dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Unità di Biostatistica Epidemiologia e Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità pubblica dell’Università degli Studi di Padova.
Una ricerca appena pubblicata su un’importante rivista scientifica. Ma che, purtroppo, non riguarda qualcosa del passato. Ma qualcosa che milioni di persone stanno vivendo e vivranno.
Si torna al lockdown
Sebbene sia quasi scomparso dalle cronache, il Covid infatti morde ancora. E questo nonostante le vaccinazioni di massa, le mascherine, i disinfettanti e le cure che, nel frattempo, in questi due anni si sono perfezionati.
E, invece, si è reso necessario un lockdown generale. A nulla è valso disporre la chiusura coatta della zona orientale e di quella occidentale, salvaguardando il centro. Alla fine si è dovuto procedere al lockdown collettivo.
I test di massa in diverse altre regioni e province hanno rilevato un numero sensibilmente crescente di infezioni. L’attuale ondata su scala nazionale ha portato già a superare il numero di contagi certificati nei primi giorni della pandemia, più di due anni fa, prima che i test fossero facilmente disponibili, abbracciando una fascia molto più ampia della nazione a causa della variante Omicron e di una sua sottovariante che sarebbe stata individuata.
Questa la decisione presa da Shanghai: restrizione totale per circa 25 milioni di abitanti. Una enormità. Il lockdown di Shanghai, nella Cina orientale, sarà prolungato fino alla pubblicazione degli esiti dei test di massa per la diagnosi del Covid-19.
Shanghai ha annunciato l’avvio di un nuovo ciclo di test anti-Covid all’acido nucleico e all’antigene di massa dopo che la città ha registrato martedì altri 311 contagi e 16.766 portatori asintomatici, per un nuovo record di oltre 17.000 casi, contro i 13.400 circa di lunedì.