Il “caso” della preside del liceo ha fatto molto scalpore, soprattutto per come gli avvenimenti sono stati raccontati. Ma siamo sicuri che sia stato fatto tutto nella maniera corretta e nel rispetto della vicenda e della protagonista di questa storia?
Negli ultimi giorni, un avvenimento ha scosso un po’ tutta Italia. Uno studente di diciannove anni ha infatti divulgato la notizia di aver avuto una relazione con la preside di 49 anni della scuola che frequenta.
Un rapporto tra maggiorenni che, sulla carta, non dovrebbe avere chissà quale impatto mediatico e, ancor di più, sociale. Già, perché la dirigente scolastica in questione è stata massacrata dai media e non solo.
Con foto, nome e cognome mostrati costantemente in qualsiasi modo e luogo possibili dai principali giornali nazionali. Prima di arrivare – a differenza di altri – a frettolose conclusioni, comunque, cerchiamo di fare più chiarezza possibile su questo “sconvolgente” avvenimento.
“Caso” preside, cos’è successo negli scorsi giorni
La vicenda in questione è venuta alla luce nelle scorse settimane. Prima nella scuola in cui si trovano preside e studente, per poi essersi trasformata in un avvenimento di dominio pubblico, finendo pure sui muri dell’istituto.
Scritte come “Il tuo silenzio parla per te” e “Chi sa deve agire”, per farla breve, con riferimento palese alla dirigente. Tutto ciò, ha scaturito interesse anche nei colleghi della donna. Adesso, lei rischia di essere allontanata dall’istituto Montale ed anche di essere licenziata.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano che ha raccolto i racconti che sono circolati all’interno della scuola, la storia sarebbe terminata per volontà dello studente diciottenne e sarebbe cominciata con delle mail, proseguita con dei messaggi scambiati in chat privata ed infine sfociata in degli appuntamenti.
Il ragazzo, a quanto pare, si sarebbe dovuto imporre per uscire da quella situazione e così la storia sarebbe diventata pubblica, dato che ha chiesto aiuto ad altri studenti (a quanto pare).
Relazione fra preside e studente: l’altra faccia della storia
La preside ha negato la relazione, affermando che non c’è stata mai nessuna storia con lo studente e spiegando che il loro rapporto – emerso dagli screenshot delle chat diffuse dal ragazzo – si è limitato al periodo dell’occupazione, quando lui si era mostrato collaborativo con la preside. Ciò non gli ha evitato la gogna mediatica.
Ma cosa sappiamo del ragazzo? Nulla di nulla. Praticamente niente. L’uomo è stato protetto, totalmente, mentre per la donna non c’è stato alcun trattamento “di favore”. Del ragazzo in questione, infatti, conosciamo solo le iniziali.
Nessuna foto è apparsa sui giornali, nonostante lui sia maggiorenne. Certo, non è la prima volta che accade qualcosa del genere a scuola, vero. Ed è a dir poco scandaloso quando vengono coinvolti i minori di diciotto anni.
Ma in questo caso, come si spiega la decisa protezione nei confronti del ragazzo, e perché con la donna non è stato usato il solito modus operandi? Difficile dire se si tratti di “semplice” – ma ripugnante – maschilismo. Anzi, forse sarebbe direttamente prevenuto dirlo, dato che generalizzare è sempre sbagliato.
Ma non ci sono dubbi che questa storia parli da sola. Ci racconti di quanta differenza ci sia – ancora – nella nostra società. E, soprattutto, quanti pregiudizi vengano costantemente coltivati e portati avanti nei confronti delle donne.
Basti pensare alle discriminazioni sul lavoro, lo stipendio minore percepito dalle donne e tanto, troppo altro ancora. In questo caso, almeno sulla carta, dov’è lo scandalo, in una donna di oltre 40 anni che ha rapporti affettivi (o anche solo intimi) con un uomo di 19 anni (in attesa di scoprire il quadro completo, cosa che altri non hanno minimamente aspetatto di vedere)?
Evidentemente, all’essere umano tutto va bene così. Basta questo. E’ sufficiente l’8 marzo, un giorno solo, per ricordare che un essere umano merita rispetto, in ogni sua forma e caratteristica.
Manco fosse Natale, un promemoria tanto superficiale quanto abominevole, se pensiamo alla tanto decantata parità dei sessi (ancora lontana anni luce, su questo non ci sono dubbi).
Il legale della preside di questo liceo, comunque, ha spiegato in una nota stampa che chiederà sanzioni esemplari per chiunque abbia recato danni personali e morali alla donna. Un cospicuo risarcimento che rappresenti al meglio un solido precedente.
Anche gli studenti sono tornati a parlare, prendendo le distanze da tutto quello che ha subito la preside dell’istituto scolastico in questione. I danni alla persona rimangono, ma vedete, spesso basta poco: una storia non ha mai solo una faccia, ed i suoi protagonisti non sono mai portatori oggettivi di verità inconfutabili.