Legalizzare l’aborto fino a 9 mesi e e anche fino a 28 giorni dopo la nascita. Timore in California su possibile infanticidio legalizzato.
Il tema dell’aborto è un argomento che ha sempre diviso l’opinione pubblica. Quello che è stato considerato una conquista e un diritto acquisito dalle donne, da un punto di vista etico e morale, può essere interpretato come una condanna alla vita. Non solo cattolici integralisti ma anche laici si sono schierati contro l’aborto. Questa pratica, è stata normalizzata e integrata in percorsi di sevizi sanitari. Tuttavia, resta il dilemma sul tema della tutela della vita di ogni essere.
La nuova legge che vuole essere introdotta nello Stato della California ha sollevato non poche polemiche e perplessità. Secondo quanto trapela, alcuni politici californiani inseriti nel California Future of Abortion Counci, il consiglio per l’aborto intendono inserire una legge che depenalizza una madre da numerose accuse di omissioni durante la gravidanza.
L’articolo in discussione che dovrebbe essere inserito all’interno della legge AB 2223 solleva da qualsiasi possibili accuse penali e civili, una madre che interrompe la gravidanza fino a 9 mesi, “inclusi aborto spontaneo, morte intrauterina, aborto o morte perinatale”. Per morte perinatale viene evidenziato s’intende la morte del neonato dai 7 ai 28 giorni. Per cui, denunciano le associazioni pro-vita, una madre può decidere di “uccidere anche un neonato di 28 giorni”. Numerosi legali della California hanno sostenuto che di fatto questo disegno di legge legalizzerebbe l’infanticidio, fino a 28 giorni dopo la nascita.
Aborto e difesa della vita
In un interessante approfondimento, la giornalista Enrica Perucchietti ha evidenziato il pericolo di una “deriva eugenetica”, ricollegabile al pensiero del bioeticista Peter Singer, filosofo australiano. Singer, ricorda la giornalista “è il promotore della cosiddetta Etica della Qualità della Vita che si contrappone a quella della Sacralità della Vita: ovvero un orientamento laico (e ateo) contrapposto a quello religioso (vitalismo etico o finalismo autoconservativo) che si basa sulla salvaguardia di tutto ciò che è vita”.
“Per Singer si deve distinguere nelle cure chi è persona da chi non lo è. È persona non solo chi ragiona, ma chi ha interesse per la vita. Pertanto ci sono umani che non sono persone (i neonati o i cerebrolesi) e non umani che invece sono persone (come cani, gatti, scimmie, elefanti e maiali). Non tutte le forme di vita hanno lo stesso valore. In Ripensare la vita Singer scriveva: Né un neonato né un pesce sono persone, uccidere questi esseri non è moralmente così negativo come uccidere una persona“. Scrive Perrucchietti.
Attraverso il pensiero di Singer, in linea con la teoria di un’Etica della Qualità della Vita si arriva a giustificare l’aborto anche dopo i tre mesi, aprendo le porte all’infanticidio per motivi eugenetici come ad esempio in caso di patologie particolari come l’emofilia o disabilità del neonato, morte volontaria, sperimentazione sui cerebrolesi, ecc.
Una teoria che lo Stato della California con la proposta di legge vuole normalizzare.
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