Superbonus 110%, la proroga fino al 30 giugno | Se hai una casa così puoi averlo ma c’è poco tempo

Le pressioni del Parlamento, andate avanti in tutti questi mesi, alla fine hanno convinto l’Esecutivo presieduto da Mario Draghi

Alla fine il Governo ha ceduto. E le reazioni della politica sono pressoché unanimi sulla decisione. Tutti convinti, infatti, che sia una misura assai utile per continuare a rilanciare l’economia. E per favorire i cittadini in questi difficili mesi di pandemia e di guerra. Che, ovviamente, toccano anche le finanze.

Superbonus 110% (web source)
Superbonus 110% (web source)

L’Esecutivo presieduto da Mario Draghi, quindi, prorogherà al 30 giugno il termine per effettuare il 30% dei lavori, condizione necessaria per poter usufruire del Superbonus fino a fine anno.

Come detto, si esulta da più parti. “Ha fatto bene il governo ad accogliere la nostra richiesta di prorogare lo Stato di avanzamento lavori del Superbonus 110% oltre il 30 giugno. Ora chiediamo uno sforzo in più, di inserire la norma nel primo provvedimento utile” dice il senatore Andrea Ferrazzi, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente.

La pandemia, l’aumento dei prezzi e la difficoltà nel reperimento di molti materiali hanno infatti messo in difficoltà famiglie e imprese. Ma le pressioni del Parlamento, mai del tutto soddisfatto del compromesso trovato in manovra sui tempi concessi per godere dell’agevolazione al 110%, sembrano alla fine aver convinto l’Esecutivo.

Chi riguarda questa proroga?

La proroga del termine del 30 giugno per effettuare il 30% dei lavori si concentra sulle villette unifamiliari. Il dibattito sulla data di fine giugno non si era effettivamente mai spento totalmente: soprattutto dopo gli interventi antifrodi sulle cessioni dei crediti che, a inizio anno, secondo gli operatori di settore, hanno temporaneamente bloccato il mercato.

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Superbonus 110% (web source)

Come detto, le richieste sono state assolutamente bipartisan: l’esigenza di prorogare, se non di eliminare, la data di fine giugno è sentita in tutta la maggioranza, con emendamenti del Movimento 5 Stelle, di Italia Viva, da Articolo uno, di Coraggio Italia e della Lega. Proprio alcuni deputati del Carroccio hanno quindi presentato un’interrogazione ad hoc al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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Quella dei tempi non sembra però l’unica partita che rimane tuttora aperta. Le imprese, soprattutto medio-piccole, lamentano infatti ancora non pochi problemi nella cessione dei crediti e sono per queste pronte a scendere in piazza, qualora il Governo non dovesse dare risposta.

A cavalcare i malumori che presto potrebbero diventare vere e proprie proteste, sono Fratelli d’Italia, ma anche il Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è ampliare ulteriormente la possibilità di cessione dei bonus edilizi e dei nuovi bonus introdotti dal decreto legge cosiddetto ‘taglia prezzi’, per aiutare le imprese a far fronte ai rincari dell’energia.

Staremo a vedere cosa accadrà.

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