Il caso: una coppia di sessantenni ha ricevuto una bolletta del gas mai vista, assolutamente spropositata. Ecco cosa c’è dietro.
Altro che caro bollette! La fattura recapitata a una coppia di sessantenni che vive in periferia di Terni, capoluogo umbro, è stata alquanto imbarazzante. Da poco, la famiglia di due componenti aveva cambiato gestore, passando da Enel Energia ad un’altra azienda di fornitura locale, la Umbria Energy.
Pensando di risparmiare, dalla prima bolletta la coppia si è vista recapitare una bolletta da capogiro. Inizialmente, non aveva prestato attenzione al totale, pensando che la fattura fosse di 146 euro per il primo bimestre, leggermente più alta rispetto ai 110-120 euro che era solita pagare. Un costo accettabile, con l’emergenza dei rincari, provocati dall’allarme crisi energetica.
Il fenomeno delle bollette impazzite
Solo in un secondo momento, quando il figlio ha controllato la bolletta per verificare i costi, la famiglia si è accorta che non si trattava di 146 euro, bensì di una cifra ben più elevata. La fattura era di oltre 146.000,00 euro con un consumo di 100 mila metri cubi di gas per una spesa di energia, trasporti e oneri di sistema di 120 mila euro, sui quali sono stati calcolati ulteriori 26 mila euro relativi alle imposte e all’iva.
“Una situazione fuori dal mondo, perché un conto è un errore di poche centinaia di euro, un altro uno sbaglio di un’entità del genere”. Ha commentato il figlio.
L’uomo ha giustamente fatto notare che anche se “i sistemi sono informatizzati, è impensabile che non ci sia un controllo successivo delle bollette“. Una situazione gravissima perché si aggiunge alla generale esplosione dei costi dell’energia. E’ stato calcolato che la crescita strutturale dei prezzi e l’accelerazione successiva allo scoppio della guerra in Ucraina abbia portato un incremento del costo delle bollette addirittura intorno al 100%. Ma se il raddoppio è già un incredibile aggravio del bilancio delle famiglie, un esplosione di questa natura rappresenta un vero e proprio attentato alla salute fisica e psichica degli utenti. Possiamo immaginare lo stato d’animo dei due pensionati che si sono visti recapitare una richiesta pari o superiore al costo della intera casa.
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Fortunatamente, la famiglia ha compreso che si era trattato di un sbaglio e non a preso sul serio la cifra. Ma soprattutto meno male che non aveva effettuato l’addebito dei pagamenti tramite RID bancario. Eppure, nonostante l’errore, si è dovuta rivolgere a un legale per risolvere la questione. Al danno, anche la beffa!