Mistero intorno agli ultimi movimenti interni al Cremlino. Uno dopo l’altro spariscono i fedelissimi della cerchia interna al dittatore russo. I servizi segreti dell’ex KGB in rivolta
Momento tragico per l’elite moscovita: messa nel mirino dal presidente Putin, che la incolpa del disastro della guerra in Ucraina. Una reazione rabbiosa quella di Putin che ha già cominciato una vera e propria purga.
Improvvisamente, lo scontro appare evidente. Il sistema stretto di sicurezza che difendeva il dittatore, diventa un nemico. E si aprono le porte del carcere per Viktor Zolotov, il capo della Rosvguardia, l’esercito privato di Putin, destinato a difendere la sua sicurezza. Già agli arresti domiciliari si trovano già alti papaveri dell’FSB, l’ex KGB: Serghej Beseda e Anatolij Bolyukh: capo e vicecapo della sezione dei “Servizi” che avrebbe “ingannato” Putin a proposito dell’invasione in Ucraina, spingendolo a un passo che si è rivelato un terrificante disastro. Spariti dai media, dove sono solitamente in prima fila, anche il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore Gerasimov. Non si sa che fine abbiano fatto.
La cosiddetta “operazione speciale” doveva essere poco più di una parata. Le poderose forze russe dovevano attraversare i 100 km di autostrada per Kiev, collocare al posto del ribelle Zelensky un presidente “amico e pieghevole ai desideri di Mosca e poi sfilare in parata. Negli zaini, al posto delle razioni per una lunga campagna bellica c’erano le uniformi di gala.
Così non è stato. La guerra fortemente voluta dal dittatore russo Vladimir Putin si è impantanata con una quantità di perdite assolutamente mostruosa (40.000 in un solo mese tra morti, feriti e prigionieri, ha calcolato il Pentagono), senza raggiungere nessun obiettivo né politico né militare.
Disorganizzazione, corruzione, incompetenza, incapacità e irresponsabilità. La forza militare su cui è costruito il prestigio russo, improvvisamente, appare una grande e rugginosa debolezza. Capace di uccidere civili indifesi con una serie di crimini di guerra ma completamente incapace di affrontare una guerra moderna. Qualcuno dovrà pagare: Putin o la sua cerchia.
La rivolta dell’ex KGB
Emergono una serie di lettere interne all’FSB, l’ex KGB da cui proviene lo stesso Putin e su cui il dittatore fonda il suo potere. Le pubblica il sito Gulagu.net di Vladimir Osechkin.
Il potente servizio segreto è furioso. E soprattutto spaventato dalle conseguenze disastrose che l’errore del conflitto sta avendo sulla struttura del potere russo.
L’investigatore di Bellingcat Christo Grozev, un esperto di cose russe come pochi altri, dichiara: “Ho mostrato le lettere a due miei contatti nei servizi segreti russi FSB. Non hanno avuto dubbi sul fatto che siano autentiche”. Il successore sarebbe stato già scelto: Alexander Bortnikov, il direttore dell’Fsb recentemente caduto in disgrazia. Le forme per l’avvicendamento di Putin: avvelenamento, incidente o malattia.
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Lo scontro ormai è inevitabile, ed è già cominciato. Un uomo, contro il servizio segreto più potente del mondo.