È nota l’avversione di molte forze politiche alla forma, e in parte alla sostanza, del reddito di cittadinanza. Due novità in arrivo dall’Inps cominceranno a ridurne l’importo per molte famiglie italiane. Sarà solo il primo passo?
Il reddito di cittadinanza non piace. Non piace a molte forze politiche che compongono la maggioranza. Il Presidente Draghi ha più volte dichiarato di apprezzarne la funzione. Ma allo stesso tempo non è convinto delle forme in cui viene erogato.
Che il reddito di cittadinanza sia stata una misura confusa, presentata con un trionfalismo eccessivo, e corredato da meccanismi assolutamente inefficienti come quello dei navigator, è ampiamente noto. Che le truffe siano state numerose, anche.
Ma c’è un’ampia fetta di popolazione italiana che del reddito di cittadinanza ha bisogno per davvero. E allo stesso tempo le condizioni economiche del momento, difficili e incerte come non lo erano da molto tempo, non sembrano le migliori per pensare ad un prosciugamento e una sterilizzazione del provvedimento. Molte famiglie hanno legato al reddito di cittadinanza un filo sottile di sopravvivenza.
Eppure l’attacco è continuo, quotidiano. Se non c’è da temere nel presente un assalto frontale, il rischio vero, per chi percepisce il sussidio è quello di una riduzione dei suoi confini e di uno svuotamento. Senza battaglie frontali, piano piano e poco alla volta, il reddito di cittadinanza scomparirebbe nella sostanza, pur rimanendo in vigore nella forma.
L’Inps bussa due volte
L’Inps ha appena presentato due nuovi contributi che si uniscono al Siuss, il sistema informativo dei servizi sociali. Notizia innocente o addirittura positiva? Solo apparentemente.
I due nuovi contributi andranno a formare il monte contributi sul quale viene calcolato il reddito, che quindi calerà. l’Inps darà con una mano e toglierà con l’altra. E nel frattempo, il reddito di cittadinanza diventerà solo uno dei mille contributi.
Se a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, c’è da temere che su questa china la misura che doveva “eliminare la povertà”, sia prima o poi eliminata lei, lasciando la povertà esattamente dove era.
I due nuovi aiuti inseriti nel Suiss saranno il “contributo affitto” per un massimo di 280 euro (o 150 per il mutuo). Con l’inserimento della misura nel Siuss, l’Inps potrà tagliare la parte di reddito di cittadinanza prevista come contributo affitto.
Il secondo campo di tagli interesserà chi insieme al reddito di cittadinanza percepisce misure equivalenti erogate dalle province autonome di Trento e Bolzano. Le province dovranno darne comunicazione all’Inps, che le inserirà nel cumulo in base al quale il reddito di cittadinanza viene calcolato. O, per dirla in modo più semplice, taglierà l’assegno dell’Inps.